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Integrazione al contrario: a lezione di arabo in classe

Dalla carne halal alle donne recintate per la preghiera di fine del Ramadan a Roma. Ma non solo

Integrazione al contrario: a lezione di arabo in classe

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Dalla carne halal alle donne recintate per la preghiera di fine del Ramadan a Roma. Ma non solo. Il nuovo elemento attrattivo per una parte della confusa opinione pubblica italiana ammaliata dal contagio islamista è l'apprendimento della lingua araba. La notizia arriva da Abbiategrasso dove l'Istituto Superiore Vittorio Bachelet presenta - come si legge nella circolare in possesso del Giornale - il nuovo «corso avanzato di introduzione alla lingua e alla cultura araba». Le iscrizioni sono rivolte a studenti, docenti e collaboratori scolastici. In nome di una strampalata assimilazione al contrario saranno dunque gli studenti italiani a dover imparare la lingua degli immigrati arabi nel nostro paese. Il giorno di inizio del corso si terrà anche una «piccola festa con l'occasione della recente fine di Ramadan». Ed è in quell'occasione che avrà luogo un laboratorio di «hijab» in cui verrà insegnato alle ragazze come portare il velo.

Insomma dall'accettazione della sottomissione della donna nella cultura islamica stiamo velocemente passando alla sottomissione della scuola italiana ai dettami musulmani. Nel nome dell'integrazione e dell'inclusione questa e altre iniziative spingono gli italiani alla forzosa accettazione di una cultura che sta velocemente estromettendo valori e tradizioni del nostro paese.

Alla faccia della lotta al patriarcato, portata avanti da quelle femministe che scendono in piazza per la conquista della «schwa», ma tacciono meschinamente di fronte a soprusi mirati a cancellare la loro stessa identità.

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