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"Non si trova sugli scaffali": la Feltrinelli nasconde il nuovo libro di Vannacci

Uscito sul mercato lo scorso 12 marzo, le vetrine e gli scaffali delle librerie della casa editrice non vedono esposti l'autobiografia del generale intitolata "Il coraggio vince"

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Passano gli anni, ma i tentativi di "censura" messi in atto dalle librerie della Feltrinelli nei confronti di libri che non sono vicini all'ideologia di sinistra proseguono incessantemente. L'ultimo caso ha riguardato l'ultimo libro di Roberto Vannacci che, pur uscito pochissimi giorni fa sul mercato, non si vede in maniera evidente tra gli scaffali: nemmeno tra le ultime novità (tantomeno nelle vetrine). L'opera c'è ma non si vede. Nonostante potenzialmente spinto anche dalla grande pubblicità creata dalle innumerevoli polemiche sull'autore, "Il coraggio vince" è nascosto dietro la cassa o relegato addirittura in magazzino. Per vederlo ed eventualmente acquistarlo, dunque, è necessario fare esplicita richiesta o affidarsi all'acquisto online.

Pubblicato da Piemme il 12 marzo, l'ultimo lavoro del generale è un'autobiografia che arriva subito dopo "Il mondo al contrario", autoprodotto e pubblicato nel 2023, che ha fatto molto discutere. In attesa di capire se la nuova pubblicazione possa o meno coincidere con l'inizio della sua campagna elettorale per le elezioni europee - nel caso in cui dovesse effettivamente rompere gli indugi su una sua candidatura - arrivano diverse segnalazioni su questo imboscamento del suo libro. Nella Feltrinelli di viale Eritrea a Roma un cronista dell'Adnkronos fa notare che si trova solo in cassa e, a precisa domanda sul perché non venga esposto, gli viene risposto: "A richiesta lo diamo, questa è l'indicazione". Stesso protocollo nella libreria di via Appia Nuova, dove il libro spunta da sotto il banco informazioni per "scelta aziendale". Nel grande punto vendita di Largo Argentina, invece, i commessi vanno a prendere il nuovo libro di Vannacci in magazzino, su richiesta dei clienti. Dopo questa indagine, la stessa agenzia di stampa ha provato a chiedere un commento sulla vicenda Feltrinelli Librerie, senza tuttavia ottenerne risposta.

La scelta della casa editrice dovrebbe essere teoricamente quella di garantire comunque l'accesso ad ogni forma di cultura. Eppure non è la prima volta che i testi che incarnano valori in cui l'azienda non si riconosce vengano tenuti nascosti. La stessa sorte era toccata lo scorso settembre al libro intervista "La versione di Giorgia" (edito da Rizzoli) scritto Alessandro Sallusti. Il direttore del nostro Giornale denunciò un boicottaggio "gravissimo" da parte della Feltrinelli che, a pochi giorni dall'uscita, non solo non espose la pubblicazione in evidenza ma addirittura "avevano solo due o tre copie nascoste in un angolo", fece notare Sallusti. Ancora più scalpore fu la polemica tra il leader della Lega e la Feltrinelli nel 2019 sul libro intervista "Io sono Matteo Salvini", scritto da Chiara Giannini e pubblicato da Altaforte Edizioni. Oltre a essere stato escluso anche dal Salone del libro di Torino di quell'anno, il testo poteva essere solo ordinabile nella catena di librerie e non reperibile sugli scaffali.

La notizia fece infuriare l'allora ministro degli Interni, Salvini, che parlò chiaramente di censura.

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