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"Rischio sicurezza". Roma torna a blindarsi: ecco le "zone rosse"

Scattano le misure anti-terrorismo nella Capitale, con maggiori controlli e pattugliamenti. Meloni: "Rafforzata sicurezza su luoghi sensibili, ma non c'è livello particolare di allerta"

"Rischio sicurezza aumentato". Roma torna a blindarsi: ecco le "zone rosse"

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L'attenzione resta sempre alta, pur non essendoci al momento un particolare livello d'allerta. Le notizie che arrivano dal Medio Oriente e i loro riverberi in Europa (come l'attacco islamista in Francia) hanno necessariamente avuto riflessi anche nel nostro Paese, in particolare a Roma. "Il rischio sicurezza in questo momento chiaramente è aumentato e c'è particolare attenzione", ha confermato stamani il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, a margine di un evento pubblico. Costanti i controlli, dunque, per aeroporti e stazioni, ma anche per i luoghi turistici molto frequentati come il Colosseo e il Vaticano. E stringenti protezioni attorno ai luoghi della comunità ebraica.

Il terribile episodio avvenuto stamani in Francia, dove un uomo armato ha ucciso un insegnante inneggiando ad Allah, ha ulteriormente suscitato valutazioni. Quanto avvenuto ad Arras "è il primo episodio riconducibile a quanto sta avvenendo. L'accoltellamento al grido Allah Akbar rievoca fantasmi non molto antichi. Fibrillazioni che si possano verificare ma non sempre possono essere intercettati", ha affermato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. Da parte sua, il premier Giorgia Meloni, ha però rassicurato i cittadini spiegando - durante un incontro con la stampa - che "non c'è un livello di allerta particolare in Italia". Come sapete, ha aggiunto, "abbiamo rafforzato la sicurezza dei luoghi sensibili e delle comunità ebraiche". Parlando con i giornalisti, il capo del governo ha anche aggiunto: "Mi ha colpito il fatto che miliziani di Hamas volessero riprendere scene cosi atroci e questo può portare al rischio che qualcuno ritenga di dover emulare il terrore. I nostri servizi sono allertati, bisogna controllare chi arriva soprattutto sulla rotta balcanica".

In mattinata, intervenendo su Rai Radio1, anche il prefetto di Roma aveva parlato della situazione sicurezza e dei possibili rischi nel nostro Paese. "Le paure ci stanno. Siamo preoccupati e siamo concentrati. Parlo di tutto l'apparato: la prefettura, la questura, i comandi, l'Arma, la guardia di finanza, l'intelligence. È un momento oggettivamente e obiettivamente complicato e bisogna essere pronti ad affrontare le varie minacce che dovessero concretizzarsi". In Italia - ha poi tenuto a precisare Giannini - "gli apparati di sicurezza delle forze dell'ordine e dell'intelligence funzionano molto bene ed hanno quello che è un unicum, vale a dire un punto di incontro, un comitato di analisi strategica sul terrorismo che mette insieme tutte le informazioni delle forze di polizia e dell'intelligence ed è un plusvalore perchè evita sovrapposizioni". Così, la macchina della sicurezza è costantemente in funzione su più fronti.

Il prefetto capitolino ha anche spiegato che le zone maggiormente sotto attenzione "sono quelle riferibili alla comunità ebraica", attorno alle quali sono stati disposti cordoni di sicurezza. C'è inoltre molta attenzione per l'odierna manifestazione pro-Palestina in programma nella Capitale. "Ci saranno le forze di polizia e speriamo che tutto si svolga in serenità seguendo le prescrizioni che vengono date", ha osservato Giannini. Tra le misure di sicurezza già scattate, una maggior sensibilità dei controlli ai metal detector a Fiumicino e Ciampino, ispezioni più severe dei bagagli, nuovo impulso per pattugliamenti e intelligence, attenzione nei presidi dei luoghi ebraici dal Ghetto alla Sinagoga. Sono state rimodulate le procedure d'ingresso a San Pietro e disposti controlli anche alla Moschea. Attenzione nella capitale anche per i luoghi istituzionali, Camera, Senato, Palazzo Chigi. Sorvegliati speciali il già citato sit-it in pro Gaza di oiazza Vittorio e il corteo degli antagonisti alla Sapienza.

"Ritengo che il sistema di sicurezza italiano nella crisi che noi abbiamo attraversato con la minaccia di Daesh, l'autoproclamato Stato Islamico che tanti lutti ha portato in Europa, abbia dato significativi risultati e riscontri.

Ritengo che noi dobbiamo proseguire con la massima attenzione sulla stessa strada", ha concluso il prefetto Giannini.

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