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Incentivi auto, come funzionano in Francia, Germania e Spagna

Vediamo che budget è stato destinato agli incentivi auto nei principali mercati europei

Incentivi auto, come funzionano in Francia, Germania e Spagna
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In Italia è stato stanziato un fondo di 630 milioni di euro in ragione del piano triennale indetto dal precedente governo Draghi, con una quota destinata alle auto di 575 milioni. Il budget è così ripartito: 190 milioni (0-20 grammi/km di CO2), veicoli elettrici; 235 milioni (21-60 g/km di CO2), ibridi ricaricabili; 150 milioni (61-135 g/km di CO2), motore endotermico e ibride non plug-in. Dal 10 gennaio sono iniziate le prenotazioni per gli incentivi auto tramite il portale ufficiale ecobonus.mise.gov.it, il quale segue uno schema ben definito che suddivide le vetture tramite le classi di emissione (per approfondire cliccare sul nostro focus). Ma come funziona nel resto d'Europa?

In Francia si opera un taglio

La transizione ecologica in Francia ha attecchito molto più che nello Stivale, tanto che lo scorso anno gli incentivi per portarsi a casa un'auto elettrica, o comunque elettrificata, potevano contare su un budget molto elevato (1,3 miliardi). Per l'anno corrente, il governo transalpino ha deciso di fare un deciso passo indietro sulla questione, mettendo sul piatto una cifra molto ridimensionata: 800 milioni di euro. Un taglio netto di 500 milioni di euro a seguito della bocciatura operata dalla commissione finanze del Senato francese. Questa decisione ha fatto mormorare non poco una certa parte dell'esecutivo francese, col ministro della Transizione ecologica Christophe Béchu che ha commentato in modo piccato: “L’elettrificazione del parco circolante è una priorità che non può essere sospesa”. A quanto pare, però, la decisione del Senato ha come pilastro fondante la filiera produttiva di automobili sul territorio nazionale, che sarebbe stata danneggiata dagli incentivi che avrebbero ingrassato soprattutto le casse dei costruttori cinesi di auto elettriche.

In Germania diminuiscono gli incentivi auto

Il governo di Berlino, ha preso la strada della riduzione degli incentivi auto per motivi legati soprattutto al rincaro dell'energia elettrica. Tale questione è particolarmente a cuore alla Germania, tanto che Reinhard Zirpel, presidente della Vdik (Verband der internationalen Kraftfahrzeughersteller), l’associazione tedesca dei costruttori esteri, si è scagliato contro lo stato reo di non aver pensato al forte aumento delle tariffe energetiche quando ha riformulato le agevolazioni per l'acquisto di auto alla spina. Secondo questo istituto, il rincaro dei prezzi dell'elettricità renderà molto più dispendiosa la gestione dei veicoli elettrici, di conseguenza l'esecutivo non è stato troppo attento agli interessi dei suoi cittadini. In ogni caso, si passa dai 6.000 euro previsti nel 2022 ai 4.500 euro per le auto elettriche che costano meno di 40.000 euro, mentre per quelle dai 40.000 ai 65.000 euro ci sarà un supporto di 3.000 euro anziché 5.000. Gli incentivi tedeschi andranno avanti per tutto l'anno fino a esaurimento fondi, che in totale sono 2,5 miliardi di euro.

In Spagna prosegue il piano MOVES III

Il Piano MOVES III è stato lanciato nel 2021 con 800 milioni di euro di aiuti per aumentare le vendite di auto elettrificate e per l'installazione di punti di ricarica e, a metà del 2022, è stato ampliato con ulteriori 235 milioni di euro. Adesso, Teresa Ribera, ministro per la transizione ecologica e la sfida demografica, ha annunciato una nuova espansione di tale progetto che includerà ulteriori 400 milioni di euro di incentivi all'acquisto, dopo che 15 comunità autonome ne hanno chiesto l'espansione.

L'aiuto sarà valido fino a dicembre 2023.

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