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Booking, Antitrust apre istruttoria per posizione dominante

Offrirebbe prezzi competitivi a fronte di commissioni più elevate ai propri partner commerciali: l'Antitrust ha aperto un'istruttoria nei confronti Booking

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Una delle più grandi agenzie di viaggio online, Booking, è finita sotto il mirino dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) che ha aperto un fascicolo indagando sul presunto abuso di posizione dominante nel mercato delle strutture alberghiere italiane riducendo l'autonomia sui prezzi che vengono praticati tra i canali di vendita online con effetti considerati "escludenti nel mercato dei servizi online di intermediazione e di prenotazione".

Le violazioni

A essere interessate dal procedimento istruttorio sono Booking.com (Italia) S.r.l., Booking.com B.V. e Booking.com International B.V. "per accertare un presunto abuso di posizione dominante nel mercato dei servizi online di intermediazione e prenotazione di strutture alberghiere, in violazione dell’art. 102 del Tfue", spiega l'Autorità in un comunicato. Nel dettaglio, l'articolo 102 del Trattato di Funzionamento dell'Unione Europea spiega che "è incompatibile con il mercato interno e vietato, nella misura in cui possa essere pregiudizievole al commercio tra Stati membri, lo sfruttamento abusivo da parte di una o più imprese di una posizione dominante sul mercato interno o su una parte sostanziale di questo".

Quali vantaggi

L'Antitrust spiega che Booking conferirebbe alcuni vantaggi di visibilità alle strutture alberghiere che rientrano nel Programma Partner Preferiti (e della sua estensione Preferiti Plus): come visibilità si intente un miglior risultato sul motore di ricerca "a fronte di commissioni più elevate e dell’impegno a offrire su booking.com prezzi 'competitivi', ovvero non più elevati di quelli che le strutture applicano sul proprio sito o sulle piattaforme di altre agenzie di viaggio online (c.d. OTA)". Secondo l'accusa, quando viene effettuatto un monitoraggio online molto capillare e sofisticato su tutte quelle strutture che offrono prezzi migliori su altre piattaforme online, "Booking si riserva la possibilità di applicare, senza il consenso delle strutture, uno sconto (il c.d. Booking Sponsored Benefit) per allineare l’offerta di booking.com alla migliore tra quelle disponibili online.

L'ispezione nelle sedi di Booking.com (Italia) S.r.l. sono avvenute nella giornata di giovedì 21 marzo e condotte dal Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. L'Autorità spiega che la strategia messa in atto ostacolerebbe il corretto svolgimento di una concorrenza leale nel mercato, almeno in quello italiano, sui serviti che si trovano in Rete che riguardano intermediazione e prenotazione alberghiera "a danno di altre OTA con effetti negativi sulle strutture ricettive e, in ultima analisi, sui consumatori in termini di maggiori prezzi e minore scelta nei servizi di intermediazione e prenotazione online", sottolinea l'Agcm.

La risposta di Booking

Dopo l'ispezione, l'agenzia di viaggio ha dichiarato di collaborare pienamente "con la Guardia di Finanza e l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ieri hanno svolto delle ispezioni nei nostri uffici in Italia".

Il commento delle associazioni di categoria

"Qualsiasi limite alla concorrenza tra operatori provoca un danno dai consumatori e si riflette in un incremento delle tariffe praticate agli utenti": lo ha affermato il Codacons sul presunto abuso di posizione dominante nei confronti di Booking.com. "Le piattaforme di prenotazione alberghiere sono sempre più utilizzate dagli italiani per la scelta di strutture ricettive dove soggiornare, ma i risultati che questi siti propongono agli utenti devono essere incentrati sulla massima trasparenza e non devono essere previste politiche che restringano la concorrenza di altri operatori, o che limitino la possibilità per le stesse strutture di applicare tariffe inferiori su altri canali". Da qui un plauso all'Antitrust anche in virtù del fatto, sottolinea il Codacons, dei rialzi operati dalle strutture ricettive italiane che nel 2023 hanno alzato i loro listini prezzi del +11,7%. "Un trend che, purtroppo, prosegue senza sosta: nell’ultimo mese, secondo i dati Istat, i servizi di alloggi hanno subito un ulteriore rincaro del +6% su base annua", conclude il Codacons.

Sulla vicenda è intervenuta anche la presidente nazione dell'Udicon (Unione per la difesa dei consumatori), Martina Donini, che ha sottolineato l'importanza di garantire "un mercato equo e trasparente nei servizi di prenotazione online per consentire ai consumatori di fare scelte informate e di accedere a tariffe competitive.

Ecco perché l'azione intrapresa dall'Antitrust nel verificare possibili pratiche anti-concorrenziali va nella giusta direzione".

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