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Enel ripensa il piano per l’Argentina

Nuovo incontro con il governo di Buenos Aires, in stand-by la vendita di Edesu

Enel ripensa il piano per l’Argentina

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L’Enel resterà in Argentina? A poche ore dalla presentazione dei conti del 2023, si riaccende il dibattito sulla presenza del gruppo guidato da Flavio Cattaneo nel Paese sudamericano. Ad alimentare un eventuale cambio di programma (da piano Enel dovrebbe uscire con la cessione di Edesur, il gruppo che dà elettricità a Buenos Aires) è stato il nuovo incontro andato in scena ieri pomeriggio tra i vertici di Enel e gli esponenti del governo Milei. Alla riunione hanno preso parte l’ad di Enel, Flavio Cattaneo, il numero uno di Enel in Argentina Claudio Cunha, il presidente di Edesur, Juan Carlos Blanco, il capo di gabinetto di Milei, Nicolas Posse, e il ministro dell’Economia, Luis Caputo. Enel è presente nel Paese sudamericano con la idroelettrica El Chocon, la distribuzione di energia Edesur, oltre a linee di interconnessione col Cile (gas). La riunione – che sarebbe la seconda dopo quella di gennaio - è stata «positiva», tuttavia l’eventuale decisione di Enel di restare in Argentina con Edesur sarebbe ancora in bilico e legata alla definizione del quadro regolatorio.

Sul fronte concessioni si starebbe poi aspettando le decisioni sul rinnovo di quella che riguarda la centrale idroelettrica di El Chocon, che il precedente governo di Fernandez non aveva rinnovato. Al momento non ci sono cambiamenti di linea sull’uscita da Edesur, e ancora non c’è niente di ufficiale, ma questo incontro ha alimentato le speculazioni con il titolo che prima ha aperto la seduta in calo, ma poi ha chiuso quasi piatta a 6,08 euro (+0,03%). Valutata dal mercato circa 250 milioni di dollari, la società è attiva nella distribuzione di energia nell’area di Buenos Aires e fu acquisita nel 1992.
Domani, intanto, il gruppo approverà i conti del 2023. Secondo le stime degli analisti di Intesa Sanpaolo, l’ebitda ordinario dovrebbe essere intorno ai 21,9 miliardi di euro (+11% anno su anno), l’utile netto dovrebbe toccare i 6,4 miliardi (+19%), e il debito netto dovrebbe risultare stabile intorno ai 60 miliardi.

Sul fronte dei dati operativi, diffusi invece lunedì, alla fine del 2023 la capacità totale è stata di 89,2 GW, con un aumento importante del contributo delle rinnovabili. Grazie alla nuova capacità e alla maggiore disponibilità idroelettrica, la produzione rinnovabile è aumentata di 16 TWh (+13% circa) rispetto ai primi 12 mesi dell’anno precedente, mentre la produzione da fonti convenzionali è scesa di circa 35 TWh (-30%).

In Italia, la produzione rinnovabile è aumentata di circa il 21 percento.

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