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Esselunga, maxi-sequestro da 48 milioni. "Complessa frode fiscale"

Esselunga è al centro delle indagini della Guardia di Finanza per una complessa frode fiscale che nel tempo avrebbe sottratto oltre 221 milioni di euro al Fisco: ecco chi sono gli indagati e i capi d'accusa

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È un maxi-sequestro preventivo d'urgenza quello disposto dalla Procura di Milano ed eseguito dalla Guardia di Finanza nei confronti della catena di grande distribuzione italiana, Esselunga, che ammonta a una cifra molto vicina ai 48 milioni di euro. L'accusa è di "somministrazione illecita di manodopera": a condurre l'inchiesta c'è il pm, Paolo Storari, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano e la collaborazione del Settore Contrasto Illeciti dell'Agenzia delle Entrate.

Chi sono gli indagati

Al momento risultano indagati sia l'attuale direttore finanziario, Albino Rocca, ma anche chi l'aveva preceduto ossia Stefano Ciolli che è andato in pensione nel settembre dello scorso anno. Si ipotizza il reato di dichiarazione fraudolenta per aver utilizzato fatture e altri documenti su operazioni inesistenti che riguardano Esselunga. In una nota, la Procura di Milano da sapere che si tratterebbe di "una complessa frode fiscale caratterizzata dall'utilizzo, da parte della beneficiaria finale del meccanismo illecito, di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e dalla stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all'emissione e al conseguente utilizzo di fatture inesistenti per oltre 221 milioni di euro, più Iva superiore a 47 milioni di euro".

"Condotta fraudolenta"

Secondo il pm milanese, Storari, che ha emesso il decreto di sequestro preventivo d'urgenza, Esselunga avrebbe operato in maniera fraudolenta per numerosi anni comportando "non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all'erario". Infatti, soltanto dal 2016 al 2022 sarebbero stati sottratti oltre 47 milioni milioni di euro. Il pm ha fatto altresì sapere che gli accertamenti si trovano ancora allo stato iniziale "in quanto dovranno essere verificate ulteriori serbatoi di personale, con le intuibili conseguenze in termini di danno erariale, che si presenta ingente".

Il sequestro operato con urgenza è dovuto al meccanismo fraudolento che sarebbe tutt'ora in atto oltre alle "situazioni di sfruttamento lavorativo che perdurano, a tutto vantaggio di Esselunga spa". Nel frattempo sono attive diverse perquisizioni verso le persone fisiche e giuridiche coinvolte nella vicenda che vivono nell'area di Milano, Novara e Bergamo con i vari procedimenti di notifica delle informazioni di garanzia. Esselunga avrebbe intrattenuto rapporti di lavoro in alcuni casi nascosti dalle cosiddette "società filtro" che, a loro volta, si sono servite di diverse cooperative (le società "serbatoio"), mentre in altri casi hanno avuti rapporti diretti con la sistematica omissione di Iva e oneri previdenziali e assistenziali.

Nei prossimi giorni sarà chiamato ad esprimersi sulla convalida del decreto il gip di Milano, Domenico Santoro. Inoltre, l'indagine su Esselunga si sarebbe incrociata anche con quella della società Cooperativa Servizi Fiduciari, del gruppo Sicuritalia, che è leader nel mercato di vigilanza privata e sicurezza: tra i sui clienti ci sarebbe anche Esselunga, accusasa di caporalato.

La nota dell'azienda

Dopo la notizia dell'indagine, Esslunga ha rilasciato una nota: “L’azienda si è immediatamente attivata per offrire la più ampia collaborazione alle autorità giudiziarie e pieno supporto per lo svolgimento delle attività.

Attendiamo con fiducia le verifiche e gli approfondimenti, nella consapevolezza di aver operato sempre nel rispetto della legalità”.

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