La "verde" Tesla sabotata dagli eco-terroristi tedeschi

Danni per centinaia di milioni al sito vicino a Berlino. Responsabile il gruppo Vulkan. Musk: "I più stupidi"

La "verde" Tesla sabotata dagli eco-terroristi tedeschi
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Gli ambientalisti contro Tesla. Per Elon Musk, patron della casa automobilistica più verde in assoluto che ha lanciato nel mondo l’elettrico-mania, sono tempi duri in Europa. Paradossalmente, infatti, il tycoon è entrato pesantemente nel mirino dell’estremismo verde tedesco. Dopo il no, attraverso un referendum, all’ampliamento della fabbrica nei pressi di Berlino che avrebbe causato l’abbattimento di 120 ettari di foresta, ieri «gli eco-terroristi più stupidi della Terra», come li ha battezzati Musk su X, hanno mandato in tilt la produzione causando un danno economico a nove zeri e gravi effetti collaterali, bloccando i macchinari di ospedali e case di riposo della zona.

L’incendio doloso a un traliccio della luce vicino all’impianto ha determinato il black-out e al momento non è possibile sapere quando saranno riavviate le linee di produzione. La sigla Vulkan, che ha rivendicato l’azione, è nota alle forze dell’ordine tedesche avendo già compiuto un attentato sempre incendiario nel 2021 a un cantiere della Casa automobilistica. «Tesla, a Grunau, divora terra, risorse, persone, manodopera e sputa fuori 6.000 Suv, macchine assassine e monster truck, alla settimana. La completa distruzione della Gigafactory e con essa l’eliminazione dei “tecnofascisti”, come Elon Musk, sono un passo sulla via della liberazione dal patriarcato. La fabbrica contamina le falde acquifere e utilizza enormi quantità della già scarsa acqua potabile per i suoi prodotti. Il mito della crescita verde è solo uno sporco trucco ideologico di magia per serrare i ranghi contro le critiche nazionali. Le batterie al litio provengono dalle miniere tossiche del Cile e divorano altri metalli rari, causando miseria e distruzione alle popolazioni delle zone minerarie», alcuni passaggi del comunicato di Vulkan pubblicato su Kontrapolis.

Lo stabilimento tedesco di Tesla, inaugurato nel 2022, sforna 250mila auto elettriche l’anno, con l’obiettivo di arrivare a 500mila grazie alla «compatta» Model 2 per la cui produzione è però necessario l’ampliamento del sito. Altre organizzazioni ambientaliste, come la Ong tedesca «Robin Hood», hanno preso le distanze dal sabotaggio di Vulkan, sostenendo però la protesta con azioni pacifiche. Una grande manifestazione anti-Tesla si terrà il prossimo 10 marzo.

«Interrompere la produzione di veicoli elettrici, invece di quelli endotermici è estremamente stupido», ha aggiunto Musk nel post su X. Secondo il ministro dell’Interno, Nancy Faeser, «se viene confermato un movente estremista di sinistra, ciò dimostra un’enorme energia criminale».

E Musk cosa farà ora? Stefano Aversa (AlixPartners): «È una persona in grado di permettersi qualsiasi decisione. Queste opposizioni ricordano i movimenti “No Tav”». Per Musk, intanto, un problema in più, visto anche il ritardo delle consegne di materiali in Europa a causa degli attacchi alle navi cargo nel Mar Rosso.

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