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Berlusconi: "Mi attaccano, ma sono fortissimo"

Nel giorno del suo 73esimo compleanno il premier consegna 500 case ai terremotati: "Abbiamo dimostrato che lo Stato c’è, che non è oppressore, ma amico. Il governo ha introdotto la moralità di mantenere gli impegni presi con i cittadini"

Berlusconi: "Mi attaccano, ma sono fortissimo"

L'Aquila - "Stiamo riuscendo nel miracolo di costruire una città per 30mila abitanti in meno 5 mesi: oggi consegnamo i primi 500 appartamenti, poi ne consegneremo altri 4mila". Nel giorno del suo 73esimo compleanno il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha visitato L’Aquila per la consegna delle case ai terremotati. "Stiamo pensando alla possibilità di utilizzare questo modello di case anche per le giovani coppie in altre città", ha annunciato celebrando "la moralità nuova nella politica" introdotta dal Pdl: "E' la moralità di mantenere gli impegni che si prendono con cittadini".

Il miracolo del governo "È un orgoglio e una gioia vedere persone che avevano perso la casa riacquistare fiducia e speranza. Nessuno è stato lasciato solo, lo Stato non è più oppressore, ma un amico su cui poter contare", ha sottolineato il premier senza, però, nascondere "una grande soddisfazione e una grande gioia". "Le case sono le più sicure e solide per affrontare terremoti anche di maggiore forza rispetto a quello del 6 aprile e sono state costruite con imprese italiane e tecnologie italiane", ha, poi, spiegato Berlusconi annunciando che "la città dell’Aquila con gli edifici pubblici e artistici richiede un lavoro di restauro e costruzione che durerà forse più di sette anni perché possa ritornare come prima". Quanto all’università del capoluogo abruzzese, Berlusconi ha fatto sapere che diventerà una "università di eccellenza a livello internazionale" e che "gli appartamenti che consegnamo oggi alle famiglie di sfollati diventeranno in futuro residenze per studenti, faranno parte di un campus univeristario".

Gli attacchi dell'opposizione al governo "Abbiamo dimostrato che lo Stato c’è, che non è oppressore, ma amico, che è vicino ai cittadini quando ne hanno bisogno", ha spiegato Berlusconi sottolineando che "questo è lo Stato che ci piace, lo Stato che ha sul petto la medaglia d’oro ed è la medaglia del miracolo fatto all’Aquila. Grazie a Dio che ci ha dato la fortuna di vivere e lavorare in uno Stato straordinario come l’Italia". Per un giorno, infatti, il premier si è voluto curare degli attacchi demagogici dell'opposizione. Così, quando una signora gli si è fatta vicino per invitarlo a "non arrabbiarsi con i suoi avversari", il premier ha allargato le braccia e replicato: "Io mi arrabbio? No, sono loro che sono arrabbiati con me". "E' inutile - avrebbe sottolineato il Cavaliere secondo quanto viene riferito - che mi attacchino. Io sono inattaccabile, ho una vitalità di un ragazzino e il governo è forte e coeso".

Esportare il modello Abruzzo Il Cavaliere ha espresso parole di elogio soprattutto per chi ha lavorato sul campo all’opera di ricostruzione dopo il sisma del 6 aprile. "Grazie - queste le sue parole - per il miracolo che siete riusciti a compiere. Mi sono rimaste impresse molte scene coraggiose del lavoro fatto. Ricordo in particolare una persona anziana che mi ha detto che nella vita non ha mai avuto una casa così bella. Questo dimostra che dal male si può arrivare al bene. Questo modello operativo è da ripetere in futuro in tutta Italia". Berlusconi ha ripetuto di voler esportare il 'modello Abruzzo' anche alle altre opere infrastrutturali. "Se si è positivi succedono i miracoli. Bisogna lavorare come qui con tre turni senza sosta", ha sottolineato. Il Cavaliere ha poi festeggiato il suo compleanno: "Vi auguro - ha detto durante il pranzo a Coppito - di arrivare alla mia età con tutta la gioia di vivere che io ho oggi".

L'Italia riprende a crescere Secondo il premier, in Italia "ci sono le condizioni per riprendere il cammino dello sviluppo e fronteggiare la coda della crisi". "La comunità internazionale deve intervenire per non rendere più possibile la speculazione sul petrolio, le materie prime e i generi di prima necessità", ha puntualizzato il premier a Uno Mattina soffermandosi a commentare proprio la legge finanziaria: "Abbiamo messo in sicurezza i conti dello Stato in tre anni, abbiamo chiuso con gli sprechi degli anni scorsi e con gli assalti alla diligenza degli anni scorsi".

Poi il Cavaliere ha sottolineato, ancora una volta, che "lo Stato non lascerà indietro nessuno". Lo Stato, ha infine concluso Berlusconi, "sarà sentito come amico e non oppressore"

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