Politica

Berlusconi torna in campo inizia la campagna elettorale: "Lavorerò dietro le quinte"

Applausi e cori da stadio per l'ex premier che, al convegno dei Popolari liberali, ricorda lo spirito del 1994 e sprona il partito a continuare a combattere per la libertà del Paese: "Siamo stati in campo, restiamo in campo e saremo ancora in campo"

Berlusconi torna in campo inizia la campagna elettorale: "Lavorerò dietro le quinte"

Applausi e cori da stadio. Questa mattina c'è stata una accoglienza davvero calorosa per il leader del Pdl Silvio Berlusconi che ha partecipato al convegno di Verona dei Popolari liberali di Carlo Giovanardi. Accompagnato dal segretario Angelino Alfano, l'ex premier ha confermato il proprio impegno per rilanciare il partito e ha spronato tutti i presenti a continuare a lavorare: "Abbiamo il dovere di continuare a combattere per la nostra libertà. E' il primo dei diritti dentro il quale esistono tutti gli altri".

"Siamo scesi in campo nel 1994 - ha ricordato Berlusconi - perché non volevamo che il Paese cadesse nelle mani di quei signori che erano e che ancora nel loro profondo sono comunisti. Per questo siamo stati in campo, restiamo in campo e saremo ancora in campo. Continuiamo uniti a combattere". Quello del Cavaliere è stato un discorso breve, ma ricco di parole di speranza per il futuro. Mentre infatti la crisi economica sta minando la credibilità del governo tecnico guidato da Mario Monti, Berlusconi raddoppia il proprio impegno e detta la linea da percorrere nei prossimi mesi: "Voglio garantire il mio impegno da qui in avanti. Raddoppierò l'impegno per l'organizzazione della nostra forza politica, che è un grande partito. Stiamo concretamente già lavorando per diffonderci capillarmente in tutta Italia, per creare i team elettorali in tutte le sezioni d'Italia, per creare un contatto qutoidiano con tutti gli italiani attraverso internet". Berlusconi non sa ancora se la campagna elettorale "sarà lunga", ma chiede al partito di "essere pronto" a combattere. E fa sapere: "Io lavorerò dietro le quinte". Mentre il centrosinistra lavora alla grande ammucchiata, Berlusconi ricorda che "dall’altra parte non c’è stata una maturazione democratica". E spiega: "Sono ancora figli o nipoti del Pci non sono riusciti a diventare partito davvero democratico, questa è la differenza tra loro e noi loro sono ancora gli stessi di quando Bersani era il presidente dell’Emilia-Romagna dei tempi dell’Unione sovietica". L’ex premier non risparmia affatto uno strale verso il centrosinistra, reo di avere fatto cadere il suo governo: "Noi lo abbiamo dovuto constatare quotidianamente da tutte le votazioni e i loro giornali e televisioni. Sarei più felice degli uomini se da parte di coloro che ci contrastano ci fosse stata maturazione nella direzione libertà rapporto cittadino e lo stato. Loro vogliono il cittadino al servizio dello stato il contrario di quanto vogliamo noi".

Per quanto riguarda il programma portato avanti dal governo Monti, Berlusconi ribadisce la propria contrarietà di un eventuale abbassamento della soglia dell’utilizzo dei contanti. "Per il futuro nostro e dei nostri figli abbiamo il dovere di continuare a combattere e ritengo di non usare un termine alto e retorico quando dico che dobbiamo continuare a combattere per la nostra libertà che è il primo dei diritti - ha continuato Berlusconi - va contro la libertà una norma che dice che tu puoi pagare in contanti fino a 200-300 euro, tutto il resto deve essere verificabile". In questa norma, è il ragionamento del Cavaliere, "c’è insito il pericolo reale di uno Stato di Polizia tributaria che sarebbe esattamente il contrario di quello Stto in cui noi vogliamo continuare a vivere".

La campagna elettorale è quindi iniziata. Sebbene non abbia ancora iniziato a lavorare veramente, nessuno può scommettere sulla durata del governo Monti. Non mancano i malumori, sia tra i partito politici sia all'estero. L'immobilismo del Professore e del governo tecnico sembra spaventare le potenze extra europee. Per quanto riguarda il Pdl, l'ex ministro Ignazio La Russa ricorda che il governo tecnico è stato nominato solo per risolvere la crisi: "Si occupi di economia e durerà". Per quanto riguarda poi l'allenza con la Lega Nord, è lo stesso Berlusconi a confermare che l'asse con Umberto Bossi è solido: "E' una alleanza che non può assolutamente essere resa più debole dagli ultimi accadimenti e dal governo dei tecnici".

E avverte: "I motivi dello stare insieme sono importanti e direi decisivi per il futuro del Paese".

Commenti