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Bocchino minaccia la crisi, poi nega tutto

L'ex vicecapogruppo del Pdl alla Camera nega di aver mai minacciato la crisi. Anche se nel video dell'intervista rilasciata a Cnr Media alla domanda "quanti sono i finiani?" risponde: "Almeno uno in più del numero che è indispensabile per tenere in piedi la maggioranza"

Bocchino minaccia la crisi, poi nega tutto

Roma - Le parole del finiano Italo Bocchino, lapidarie, arrivano nel giorno in cui si parla dei contatti, riaperti, tra la maggioranza di governo e l'Udc per un nuovo accordo di governo da lanciare in autunno. Bocchino rilancia la sfida: "Siamo uno in più del numero necessario a far cadere la maggioranza": è questa la risposta che l'ex vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera ha rilasciato in una intervista ai microfoni di Cnr Media su quanti siano effettivamente i "finiani" in parlamento. L’intervista è stata raccolta durante un evento politico a Vicenza. Poi però la portavoce di Bocchino ha negato che il parlamentare abbia mai minacciato la crisi. E lui stesso ha parlato di "grave disinformazione", invitando Cnr Media a pubblicare integralmente l'intervista video. Il video è stato pubblicato e Bocchino, in effetti, quella frase "incriminata" l'ha pronunciata. 

"Esiste una corrente a tutti gli effetti" Secondo Bocchino ormai si deve parlare dell’esistenza a tutti gli effetti di una nuova corrente capace di far cadere il governo. "Esiste - ha ribadito Bocchino - un arcipelago dei finiani e si sta radicando sul territorio una corrente organizzata che è "Generazione Italia". Le correnti favoriscono il dibattito interno ai partiti e, semmai, quello che bisogna evitare è il correntismo cioè la compravendita delle poltrone: noi le abbiamo sempre rifiutate e continueremo a farlo".

Il ddl intercettazione Quindi non c’è un prezzo per i finiani? "Gli acquisti si fanno al supermercato ed il solo pensarlo offende la serietà di chi fa politica" dichiara senza mezzi termini. Malignità giornalistiche, quindi, la pubblicazione di indiscrezioni che volevano il presidente del Consiglio impegnato nel cercare di accaparrasi i voti della corrente di Fini. Ben venga, infine, per Italo Bocchino, il ddl intercettazioni: "Penso che qualsiasi forma di protesta, addirittura lo sciopero, contro questa legge siano esagerate. Va migliorata, anzi, l’abbiamo già migliorata togliendo la possibilità di carcere per i giornalisti. Bisogna ridurre le multe per gli editori su cose che riguardano solo il direttore del giornale, ma - conclude - riteniamo che le manifestazioni di questi giorni abbiano uno scopo tutto politico che noi rifiutiamo".

Bocchino ritratta tutto La portavoce di Bocchino definisce l’intervista "priva di ogni fondamento" e le parole a lui attribuite «mai dette». E lo stesso Bocchino si spinge ad accuisare l’emittente di "aver posto in essere una grave disinformazione" , con tanto di annuncio di un esposto contro Cnr Media all’ordine dei giornalisti "Nell’intervista video - afferma Bocchino- non ho mai detto che abbiamo i numeri per far cadere il governo, ma che siamo determinanti per tenerlo in piedi e che voteremo con la maggioranza fino all’ultimo giorno della legislatura. Che si tratti di una manovra sospetta lo prova anche l’assenza del video sul sito dell’agenzia, dov’è invece pubblicata soltanto una sintesi non rispondente al vero. Sarebbe pertanto opportuna la pubblicazione del video integrale, anche al fine delle valutazioni conseguenti su questa torbida vicenda".

- Guarda il video dell'intervista

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