Calcio

L'abbraccio con i medici poi il ritorno a casa: Stefano Tacconi lascia l'ospedale

Dopo due mesi di cure a San Giovanni Rotondo, l'ex portiere può tornare a casa. Prima di partire il saluto commosso della moglie a medici, infermieri e personale sanitario

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Stefano Tacconi, l'ex portiere della Juventus e della Nazionale, è stato dimesso ieri mattina dall'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, dove era stato ricoverato il 21 giugno scorso per proseguire il suo lungo iter riabilitativo a seguito dell'emorragia celebrale che lo aveva colpito nell’aprile del 2022.

L'ex numero uno bianconero ha completato la riabilitazione nel centro specializzato pugliese e può tornare a casa. L'annuncio è del figlio Andrea, sul suo profilo Instagram: accanto alla foto scattata davanti all'ingresso della Casa Sollievo della Sofferenza, il messaggio di una nuova rinascita. "Ha vinto! Abbiamo vinto! Torniamo a casa, questa volta tutti insieme".

Nei due mesi e mezzo in cui è rimasto in Puglia Tacconi ha ripreso a vivere: non soltanto le cure ma anche qualche svago, come la cena insieme con la famiglia in un ristorante della zona, la rimpatriata con un gruppo di soci degli Juve Club Andria e Barletta, l’incontro con Orietta Berti, in zona per un concerto, la visita dell’Associazione Amici dei bambini Peschici, oltre a qualche ora in spiaggia.

Ora Tacconi può tornare nella sua casa a Cusago, in provincia di Milano, dove lo attendono la moglie Laura Speranza e gli altri tre figli, Virginia, Vittoria Maria e Alberto. Il prossimo passo verso la completa guarigione sarà ritornare allo Stadium. In questo anno e mezzo, non gli mai è mancato l'affetto dei tifosi juventini, che fin dal ricovero in prognosi riservata all’ospedale di Alessandria non lo hanno mai abbandonato e lo hanno sostenuto nella lunga riabilitazione.

L'abbraccio con i medici

Prima di partire, in compagnia della moglie Laura e del figlio Andrea - riferiscono dall'ospedale voluto da San Pio - Tacconi ha incontrato tutti gli operatori dell'unità di Medicina Fisica e Riabilitativa, salutando medici, infermieri, fisioterapisti e personale sanitario.

"Possiamo finalmente dire che Stefano Tacconi sta bene. Ha effettuato l’iter con una straordinaria dedizione". È quanto dichiara al Corriere della sera Michele Gravina, il medico fisiatra, che lo ha conosciuto molto bene in questi mesi e lo ha seguito nel suo iter.

"Ha mostrato – prosegue il medico - anche questa volta di essere il numero uno. Non si è mai negato ad una foto anche con gli altri pazienti e con il personale dell’ospedale. Con lui ho scherzato anche sulla mia fede calcistica. Io sono interista e lui spesso scherzando mi diceva 'guarda un po' mi doveva toccare proprio un medico interista'. La sua tenacia lo ha premiato perché ha raggiunto dei risultati anche per noi insperati".

La scelta di San Giovanni Rotondo è stata dettata dal legame con la Casa Sollievo della Sofferenza e dalla profonda devozione che non solo Stefano, ma tutta la famiglia Tacconi, nutre verso Padre Pio. "Stefano è un uomo forte – spiega il primario Domenico Intiso –, ha affrontato il percorso riabilitativo con tanta tenacia. È stato da stimolo e da esempio per gli altri e i risultati si sono visti".

Il ringraziamento della moglie

Commossa anche Laura Speranza, moglie di Tacconi che ha ringraziato tutti, l'Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, i medici, i fisioterapisti, gli infermieri, gli operatori socio sanitari, e i religiosi che sono sempre stati sempre vicini al marito.

"Voglio ringraziare tutti – ha aggiunto-, nessuno escluso. Stefano tornerà a casa a Milano dove proseguirà la riabilitazione. Ma ci torna con una grande carica emotiva e fisica. A San Giovanni Rotondo abbiamo trovato veramente un mondo di emozioni, di aiuto, di forza. Sia da parte della scienza, sia da parte della fede, con Padre Pio, al quale, come sapete, siamo sempre stati molto devoti. Torniamo a Milano con tutto questo nel cuore e nella mente.

Grazie".

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