Guerra in Israele

Salah come Benzema: chi sono i calciatori che attaccano Israele

Dopo le uscite polemiche dell'ex Real Madrid, anche l'attaccante del Liverpool si scaglia contro la reazione israeliana agli attacchi terroristici di Hamas. In Francia e in Germania, invece, alcuni calciatori sono stati sospesi per incitamento alla violenza o uso di espressioni vietate

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Dopo lo scontro tra Karim Benzema ed il ministro dell’interno francese per la condanna della reazione israeliana agli attacchi terroristici di Hamas, lo scontro in Terra Santa rischia di causare parecchi grattacapi al mondo del calcio. Dalla Francia alla Germania diversi giocatori si sono scagliati contro l’azione delle forze armate israeliane in forma più o meno violenta. L’ultimo ad esprimersi è stato l’avanti del Liverpool Mohamed Salah, che attraverso i suoi profili social ha parlato di “massacri”, invitando la comunità internazionale a fare pressione su Israele per consentire l’arrivo di aiuti umanitari. Visto che la situazione è estremamente volatile, il calcio potrebbe vedere un moltiplicarsi di uscite del genere.

“I massacri devono finire”

L’attaccante egiziano era stato criticato pesantemente nel paese africano per non essersi espresso prima sulla situazione a Gaza e nel video pubblicato sui suoi profili social prova a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte. A spingerlo a parlare la situazione al varco di Rafah, dove camion egiziani pieni di aiuti umanitari sono fermi alla frontiera, visto che l’area è stata bombardata ripetutamente dalle forze armate israeliane. Salah inizia dichiarando che “tutte le vite sono sacre e vanno protette”, parla chiaramente di “massacri che devono finire subito” e della necessità assoluta di fare arrivare al più presto forniture mediche, cibo ed acqua alla popolazione di Gaza. Se il calciatore egiziano “invita i leader del mondo ad unirsi per prevenire che il massacro di anime innocenti continui ancora”, molti hanno notato come non faccia alcun riferimento agli ostaggi israeliani o ai civili massacrati durante l’incursione di sabato scorso di Hamas.

Per mettere forse a tacere chi in Egitto stava organizzando una petizione per boicottarlo sui social, ha fatto una donazione sostanziosa alla Mezzaluna Rossa, anche se il direttore Rami Al-Nazir ha evitato di rivelare l’entità della somma. Secondo quanto riportato dalla Press Association, le autorità britanniche proibiranno l’ingresso di bandiere palestinesi ed israeliane negli stadi della Premier League a partire da questo fine settimana. Basterà ad evitare che le proteste in corso nel paese arrivino in campo?

Sospensioni in Francia e in Germania

Nonostante i governi abbiano esplicitamente vietato di manifestare a favore di Hamas, il calcio in Francia e Germania sta vivendo situazioni che potrebbero infiammare ulteriormente gli animi. Un giocatore del Mainz, l’olandese di origini marocchine Anwar El Ghazi è stato sospeso martedì dalla società renana per un post sui suoi profili social che contiene l’espressione “dal Giordano al mare”, parte dell’inno di Hamas e vietata esplicitamente dalla legislazione tedesca in quanto incitazione alla violenza. “Il Mainz rispetta le diverse prospettive riguardo al complesso conflitto in Medio Oriente ma prende le distanze dal contenuto del post, che non riflette i valori del nostro club”.

Non è invece ancora chiaro quali saranno le conseguenze per un post a favore della “resistenza” palestinese pubblicato dal giocatore marocchino del Bayern Monaco Noussair Mazraoui. Vista la severa legislazione tedesca, il club bavarese ha dichiarato all’agenzia Dpa di "aver immediatamente contattato il giocatore dopo i post su Instagram di domenica. Appena tornerà dagli impegni con la nazionale, si terrà un approfondito incontro personale con la direzione del club”. Anche l’ex nazionale tedesco Mesut Ozil e l’ex Barcellona Arda Turan si sono scagliati contro la reazione israeliana ma, al momento, non rischiano conseguenze penali.

Atal Nizza Brest Fotogramma

In Francia, invece, il difensore del Nizza Youssef Atal è stato sospeso e sarebbe sotto inchiesta da parte delle autorità per alcuni post su Instagram. Il calciatore, secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo As, avrebbe incitato i suoi followers ad atti di violenza contro gli ebrei per poi cancellare tutto. Rarissime, invece, le voci a favore di Israele: l’ala del Tottenham Manor Salomon ha causato reazioni scomposte in Inghilterra attribuendo l’incidente all’ospedale di Gaza ad un’azione palestinese.

Per quanto si possa sperare che almeno lo sport possa rimanere al di fuori da questa triste vicenda, tutto lascia pensare che, in un modo o nell’altro, lo scontro in corso nelle società europee arriverà anche sui campi di calcio.

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