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SOS Sassuolo, cosa succede all'ex matricola terribile che batteva le grandi?

Il club neroverde, invischiato a sorpresa nella lotta salvezza, deve assolutamente fare punti nel recupero contro il Napoli per allontanare l'incubo retrocessione

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Il Sassuolo vive un periodo più difficile, di sicuro il più complicato da quando il club neroverde è approdata ai grandi palcoscenici della Serie A. La pesante sconfitta casalinga, subita contro l'Empoli, con il conseguente esonero del tecnico Alessio Dionisi, ha messo spalle al muro squadra e ambiente neroverde, delineando l'unico obbiettivo realistico della stagione: la salvezza.

Un epilogo impensabile a settembre quando Berardi e compagni batterono Juventus e Inter, una dopo l'altra. Un trend di risultati da incubo (soltanto due vittorie da novembre a febbraio) ha cambiato però ogni prospettiva. Ora bisognerà affilare le armi e lottare su ogni pallone per sventare l'incubo retrocessione. Una dimensione tutta nuova per un club, abituato da anni a coltivare talenti e a veleggiare tranquillo intorno alla metà della classifica.

Sembrano ormai lontanissimi i fasti del Sassuolo di Di Francesco, che arrivava perfino a giocare in Europa League. Senza dimenticare quello di De Zerbi, che l’Europa l’ha sfiorata per due stagioni consecutive (2020 e 2021) piazzandosi all’ottavo posto in campionato. La matricola portata in Serie A dal patron Squinzi nel lontano 2013 era diventata ormai una certezza del campionato italiano. Ora tutto rischia di sgretolarsi di fronte a una stagione nata storta e che rischia di finire ancora peggio. Ma come si è arrivati a questo punto?

La risposta è abbastanza semplice. A forza di vendere i pezzi pregiati (questa estate Frattesi, ma è partito in prestito anche Maxime Lopez), non sempre si riesce a rimpiazzarli con successo. I punti di forza per un motivo o per un altro stanno deludendo. Il simbolo Domenico Berardi è stato tormentato dagli infortuni (ma di sicuro lui avrebbe preferito essere ceduto questa estate), Pinamonti e Laurienté non sono mai esplosi, i nuovi giovani (escluso in parte Boloca) non stanno rendendo secondo le aspettative. Poi conta la disabitudine a lottare per salvezza. Di fatto le concorrenti dirette (Empoli, Cagliari e Verona) hanno in testa sin dall'inizio l'obbiettivo stagionale. Per una squadra abituata a giocare di fioretto da anni, è molto più difficile calarsi in una nuova mentalità all'improvviso.

A questo punto serve una svolta immediata. Silurato Dionisi, la scelta della società è ricaduta sul tecnico della Primavera, Emiliano Bigica. Toccherà a lui salvare una squadra in caduta libera. Per ora una decisione "ad interim", ma le prossime due gare con Napoli e a Verona domenica potrebbero cambiare anche il suo futuro. Servono punti e subito, a partire dal recupero di campionato di oggi. Al Mapei Stadium arriva un Napoli in crisi ma affamato di punti.

Un impegno difficilissimo ma forse l'occasione giusta per svoltare.

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