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Carceri, la Severino apre: "Se lo vuole il Parlamento non mi opporrò all'amnistia"

Al via il "pacchetto Severino" coi provvedimenti per l'emergenza carceraria. Tremila detenuti liberi subito. Apertura all'amnistia e all'indulto: "Utili per ridurre affollamento"

Carceri, la Severino apre: "Se lo vuole il Parlamento non mi opporrò all'amnistia"

Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi le norme contenute nel cosiddetto "pacchetto Severino", dedicate alla riforma e velocizzazione della giustizia civile. I provvedimenti prevedono due decreti legge, un disegno di legge, un decreto del presidente della Repubblica e un decreto legislativo.

Le misure principali contenute nel pacchetto comprendono la possibilità di un uscita progressiva dal carcere per 3300 detenuti che potranno usufruire, negli ultimi diciotto mesi della pena da scontare, degli arresti domiciliari. Il pacchetto sancisce anche l'eliminazione del fenomeno delle "porte girevoli", per il quale gli arrestati in flagranza di reato erano costretti fino a questo momento a entrare in carcere per essere immatricolati, per poi uscirne scarcerati o per trascorrere la loro pena ai domiciliari nel giro di un tempo brevissimo. A beneficiare di questa seconda norma saranno circa 21mila detenuti che ogni anno passano negli istituti detentivi italiani, che da oggi in poi saranno invece destinati alle camere di sicurezza dei commissariati, fatte salve determinate condizioni di idoneità delle strutture ospitanti.

Insieme alle norme relative ai domiciliari, trovano posto nel pacchetto anche  il Dpr per la Carta dei detenuti, misure volte a velocizzare il processo civile e accorpare alcuni uffici del giudice di pace e il tentativo di riduzione dell'emergenza carceraria.

"Il sovraffollamento delle carceri", ha detto il ministro Severino, "è il primo dei miei pensieri ed è per questo che ho scelto lo strumento del decreto legge", riconoscendo però l'impossibilità di rivoluzionare un sistema in tempi rapidissimi. "È tempo di mettere mano ad una seria riforma del sistema penitenziario", ha sottolineato, "ma sarei una sognatrice se pensassi di poterlo fare con le forze che mi accompagnano e con i tempi brevi di questo governo".

Il Cdm odierno ha anche approvato una stanziamento di 57 milioni di euro che verrà investito nell'edilizia carceraria. Non trova invece posto nel decreto legge "l'istituto della tenuità del fatto", che verrà discusso in Parlamento, da un "comitato ristretto cha sta lavorando alla riforma".

Durante la conferenza stampa di presentazione dei provvedimenti, il ministro della Giustizia ha poi aperto alla possibilità di un'amnistia: "Non ho mai escluso che amnistia e indulto siano strumenti utili per alleviare l’affollamento nelle carceri. Ho sempre sostenuto che l’amnistia è un provvedimento di iniziativa parlamentare.

E se il Parlamento deciderà di adottarlo non contrasterò".

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