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Carfagna: "Il 15 dicembre lascio ogni incarico" La Mussolini: "Risponderò ai suoi insulti"

Il ministro per le Pari opportunità in un'intervista al Mattino: "Non farò mancare la fiducia al premier, ma il 15 dicembre rassegnerò le mie dimissioni dal partito e  lascerò anche il parlamento". Nuova polemica con la Mussolini, definita "vajassa". Gelo del premier sulla ministra in fuga

Carfagna: "Il 15 dicembre lascio ogni incarico" 
La Mussolini: "Risponderò ai suoi insulti"

Roma - Ormai Mara Carfagna ha deciso. "Non farò mancare la fiducia a Berlusconi - fa sapere in un'intervista rilasciata al qutidiano il Mattino - ma il 15 dicembre rassegnerò le mie dimissioni dal partito. Lascerò anche lo scranno di parlamentare, perché a differenza di altri sono disinteressata e non voglio dare adito a strumentalizzazioni. Mi dimetterò ovviamente - precisa il ministro per le Pari opportunità - anche da ministro visto che il mio contributo pare sia ininfluente". 

Decisa l'uscita di scena Voterà la fiducia al governo il 14 dicembre, ma il giorno dopo rassegnerà le dimissioni da ministro e parlamentare. La titolare del dicastero delle Pari Opportunità ha già fissato il timing verso l'addio dall'esecutivo. Dopo una giornata trascorsa in ufficio a rispondere alle diverse chiamate di solidarietà che da ieri raggiungono il suo dicastero, le rassicurazioni di Silvio Berlusconi, gli attestati di solidarietà ricevuti dallo stato maggiore del Pdl ma anche da esponenti dell'opposizione, il ministro decide comunque di andare avanti con le sue decisioni ed annunciare ufficialmente il suo passo indietro.

Non cambierò passerò al Fli Un addio allo scranno parlamentare ma anche da ministro "visto che il mio contributo è ininfluente". Una decisione che però, mette in chiaro la stessa Carfagna, nulla ha a che vedere con possibili cambi di casacca: non passerò a Fli precisa nell'intervista. L'idea di lasciare la squadra di governo era stata affrontata anche venerdi nel corso della telefonata con il premier.

Le ultime parole di Berlusconi Quasi un'ora di colloquio che dalle prime impressioni aveva fatto sperare in una conclusione positiva della vicenda, tant'é che nel corso della conferenza stampa a Lisbona lo stesso Cavaliere ha di fatto derubricato il problema: "Non mi ha fatto tribolare - mette in chiaro Berlusconi a proposito della Carfagna - è una cosa a cui non annetto particolare difficoltà". Il Cavaliere ha giusto il tempo di risalire in aereo per fare rientro in Italia che il quotidiano di Napoli diffonde le anticipazioni dell'intervista.

L'ostilità al ministro dal Pdl campano Un malumore quello della Carfagna per l'atteggiamento ostile dei vertici del Pdl in Campania che dura ormai da diverso tempo: sono sempre stata molto franca, è il suo ragionamento, è un anno e mezzo che ci sono questi problemi e non sono mai stati affrontati. Additata da diversi esponenti del Pdl per la sua amicizia con il capogruppo di Fli Italo Bocchino la Carfagna è salita nuovamente sul banco degli imputati per la questione rifiuti che la vede in contrasto lo stato maggiore del partito campano.

Il faccia a faccia col premier Berlusconi proverà a porre rimedio in un faccia a faccia con il ministro che si terrà - viene fatto trapelare - già la prossima settimana. Faccia a faccia che al momento non sembra nascere sotto i migliori auspici se è vero che non sono bastate le parole con cui, in mattinata, Franco Frattini le aveva espresso la propria solidarietà. Argomentandola: "La sosteniamo in tutto e riteniamo che abbia ragione nel porre questioni che il partito deve risolvere rapidamente" aveva detto il titolare della Farnesina aggiungendo che Berlusconi stesso le aveva riconfermato "stima e fiducia". Il ministro per le Pari Opportunità, è il ragionamento che fanno diversi esponenti del Pdl, si è fatta portavoce di un malessere diffuso che si avverte per la gestione del partito. Un problema, osservano, su cui il premier deve intervenire al più presto.

Il plauso dell'opposizione Plaude alla scelta della Carfagna anche l'opposizione. "E' un gesto che le fa onore", dice Paola Concia del Pd. Parole condivise anche dal leader dell'Idv Antonio di Pietro che aggiunge: "Se il motivo di tale scelta è per non mischiare la sua storia con quella di Cosentino e di tanti camorristi dimostrerebbe maturità politica e morale".

Gelmini: "La sua lealtà è indubbia" "Il ministro Carfagna si è contraddistinta per aver portato avanti progetti molto importanti - dice il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini a Sky Tg24 - ad esempio il reato di stalking o il disegno di legge sul reato di prostituzione. La Carfagna - prosegue la Gelmini - è un membro importante di questo governo. Sono certa, anche dopo la telefonata del premier Berlusconi, che ci sono le condizioni per risolvere anche i problemi campani. Sul piano politico certamente non si può dubitare dell’impegno del ministro Carfagna ma anche della sua lealtà a Berlusconi e al Pdl che ha sempre manifestato". 

Santanchè: serve unità intorno a premier E' un episodio che deve essere superato perché "l’unica cosa che conta in questo momento è che bisogna essere uniti attorno a Berlusconi, senza dare spazio ai dissapori e ai conflitti". Lo dice il sottosegretario all’Attuazione del programma di governo Daniela Santanchè a proposito delle possibili dimissioni del ministro delle Pari opportunità dal governo. "Quello che si vede sui giornali oggi -prosegue- non è un bello spettacolo. Nei momenti difficili si sta uniti, e io sono molto fiduciosa nel fatto che questo momento passerà. Per le questioni singole, si aspettano altri tempi".

Urso: "Solidarietà al ministro" "Risulta difficile - ha detto il finiano Adolfo Urso - comprendere come un partito possa preferisce chi è stato indagato per camorra come Cosentino a un ministro che ha operato bene come la Carfagna. Così come è difficile capire perchè si ritiene grave e intollerante che un ministro possa parlare con un capogruppo in parlamento che fino a prova contraria fa sempre parte di questa maggioranza. Per questo esprimo tutta la mia solidarietà al ministro Mara Carfagna".

Alemanno: ministro non faccia politica locale "Chi fa il ministro faccia il ministro, e la Carfagna lo fa bene. Chi ha responsabilità sul territorio deve essere messo in condizioni di prendersi le proprie responsabilità senza conflitti tra livello locale e nazionale". Così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha commentato il "caso Carfagna".

Quagliariello: serve prova di responsabilità "È un momento di grande responsabilità nazionale. I problemi interni devono essere messi da parte, anche laddove esistono. Questa responsabilità dovrebbero dimostrarla tutti senza esclusioni, ma è evidente che chi ha incarichi più importanti deve dare una prova di responsabilità più forte". Così il vicepresidente dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello. "Non accetto - ha aggiunto Quagliariello - che problemi interni siano strumentalizzati dai nostri avversari per mettere in dubbio la moralità del partito. Questo è inaccettabile e su questo bisogna fare muro tutti quanti insieme".

Luxuria: "E' giusto che lasci"  "Il mio intuito femminile - rivela l'ex parlamentare Vladimir Luxuria - mi aveva fatto capire da tempo che la Carfagna si sarebbe allontanata dal suo partito e da questo governo. Ora che annuncia di farlo, non posso che dirle brava, vai avanti così, è la scelta giusta.

Quello di Mara è un percorso più che logico, che fa intravvedere una maturazione personale e politica delle sue posizioni e delle visioni della società", osserva la ex parlamentare di Rifondazione comunista. 

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