Roma - Dopo la benzina, il pane, il gas e l’elettricità per le famiglie arriva la stangata pure sui libri scolastici. La denuncia sul rincaro dei testi per le scuole medie previsto per il prossimo anno scolastico è di Altroconsumo. Più di sei milioni di euro di spesa a carico dei genitori con figli che frequenteranno la secondaria di primo grado e più di 7,5 milioni di rincaro per le elementari, dove i libri non sono direttamente a carico delle famiglie.
La decisione è stata presa dal ministro dell’Istruzione Pubblica, Giuseppe Fioroni, che ha aumentato i tetti di spesa per i libri scolastici da adottare per il prossimo anno, allo scopo di ancorare le soglie all’inflazione del 2006 (2,1 per cento). Dunque il costo totale per tutti i libri necessari ai bambini delle elementari e per i ragazzi delle media potrà aumentare del 2,1 per cento.
Ma l’associazione dei consumatori contesta la presa di posizione del ministro: il tetto, dicono ad Altroconsumo, dovrebbe servire a difendere le famiglie dall’inflazione. Se invece, come in questo caso, il tetto sale con l’inflazione il beneficio che ne dovrebbe conseguire è totalmente vanificato. Ma l’organizzazione lancia un affondo ancor più preciso: l’ancoraggio all’inflazione a questo punto invece di tutelare le famiglie serve a ben altro. Ovvero a salvare «i margini di fatturato dell’editoria scolastica, in vista dei nuovi prezzi dei testi da fissare per l’anno scolastico 2008-2009». Oltretutto questa decisione arriva in un momento «inopportuno», dice Altroconsumo, visto che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato non ha ancora chiuso il fascicolo che riguarda un’ipotesi di «cartello» nell’editoria scolastica. Ovvero la possibilità che le case editrici abbiano stipulato una sorta di accordo per non farsi concorrenza tra loro mantenendo così più elevato il costo dei libri.
Altroconsumo fa i conti in tasca alle famiglie sottolineando «un piccolo particolare»: i nuovi tetti fissati eccedono sempre il 2,1 per cento. Ad esempio per la prima media si ha il più 2,14, ovvero da 280 a 286 euro. Per la seconda media un più 2,78, da 108 a 111 euro. Per la terza media un più 2,42, da 124 a 127 euro.
E mentre i prezzi salgono del 2,1 per cento i limiti di reddito per essere esonerati sono stati ritoccati soltanto dell’1,7 per cento. Questo significa che quella differenza si farà sentire proprio sui portafogli delle famiglie più povere.
L’associazione denuncia poi come lo strumento del tetto nelle adozioni dei testi scolastici non venga mai rispettato dalle scuole medie.