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Caso Emanuela Orlandi Due nuovi indagati: "Pedinarono la ragazza"

Dopo Sergio Virtù, indicato dalla supertestimone Minardi come l'autista di Renatino De Pedis, gli inquirenti hanno indagato Angelo Cassani e Gianfranco Cerboni. I due avrebbero pedinato e forse anche eseguito il sequestro della ragazza scomparsa nel 1983

Caso Emanuela Orlandi 
Due nuovi indagati: 
"Pedinarono la ragazza"

Roma - E' un giallo senza fine quello sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta a Roma il 22 giugno del 1983. Secondo gli inquirenti romani, Angelo Cassani, 49 anni, detto "Ciletto e Gianfranco Cerboni, 47 anni, detto "Giggetto" avrebbero pedinato Emanuela Orlandi e, probabilmente, eseguito anche il sequestro. Entrambi, attualmente a piede libero e con precedenti penali, interrogati dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Simona Maisto, hanno respinto le accuse. Cerboni ha anche negato di essere soprannominato "Giggetto". I due, secondo quanto accertato dagli inquirenti, non facevano parte della Banda della Magliana, ma gravitavano intorno al boss Giorgio Paradisi, morto nel 2006 per tumore, e già braccio operativo di Enrico "Renatino" De Pedis.

Le dichiarazioni della supertestimone A loro gli inquirenti sono risaliti tramite le dichiarazioni die Sabrina Minardi e di altri collaboratori di giustizia. Cassani e Cerboni, che hanno ammesso di aver conosciuto Paradisi negli anni Ottanta, facevano parte, insieme con una terza persona allo stato non identificata, di una sorta di "batteria" al servizio di Paradisi. Da ieri, invece, Sergio Virtù, 49 anni, indicato da Sabrina Minardi, ex amante del boss della Banda della Magliana, Enrico De Pedis, come l’autista di Renatino, è indagato, nell’ambito della stessa inchiesta, per i reati di omicidio volontario aggravato e sequestro di persona.

Il racconto della Minardi Nel suo racconto la Minardi sostiene di aver guidato un'auto con a fianco De Pedis mentre in un'altra automobile che seguiva c'erano Virtù ed Emanuela. Le due auto, secondo quanto sostiene la donna, raggiunsero Torvajanica, centro del litorale romano, dove la figlia di un funzionario del Vaticano fu affidata a un'altra donna. Nel suo racconto, la Minardi spiega inoltre che, dopo alcuni mesi, Emanuela venne consegnata a un sacerdote dopo essere stata prelevata dalla stessa Minardi in un bar nella zona del Gianicolo, dove la Orlandi, sostiene la ex di Renatino, giunse accompagnata da Virtù.

A carico dell'ex autista ci sono anche alcune dichiarazioni di un'altra donna, definita dagli inquirenti una sua ex convivente, la quale avrebbe raccontato di aver avuto un ruolo nella sequestro della Orlandi e di avere anche ricevuto un compenso.

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