Cultura e Spettacoli

Il caso Volkswagen mostra il danno dell'eccesso di regole

Quanto sono veramente nocive le emissioni derivanti dai motori a scoppio?

Il caso Volkswagen mostra il danno dell'eccesso di regole

La questione Volkswagen la conoscete tutti. Il colosso ha sostanzialmente detto una bugia. Per di più su un tema per il quale gli americani non perdonano: la tutela ambientale. Ci siamo concentrati fino ad oggi su questo, ma forse abbiamo perso di vista la «ciccia»: quanto sono veramente nocive le emissioni derivanti dai motori a scoppio? E ancora, il paradigma dei regolamenti con il quale affrontiamo la questione ambientale è davvero quello migliore?

Una lettura davvero istruttiva è un non recentissimo saggio edito da Lindau, il cui titolo è L'ecologia di mercato. La bella prefazione è di Chicco Testa e gli autori Terry Anderson e Donald Leal ci descrivono un approccio radicalmente diverso alle questioni ambientali, una visione liberale: i due autori vogliono smentire l'assunto base per il quale «per la maggior parte delle persone il mercato è la causa dei problemi ambientali e non la soluzione», come invece sostengono loro. Passo per passo i due sfasciano la teoria pigouviana sulla quale si è fondato il moderno ecologismo delle cosiddette esternalità (Effetti esterni dell'attività economica). Ma non vi preoccupate, stiamo descrivendo in modo forse un po' troppo complicato un testo che non lo è. Fantastico l'aneddoto sulla scommessa tra due ricercatori. Il primo malthusiano che predice l'esaurimento delle materie prime e il secondo che parla di una loro auto-regolazione. Da leggere.

Come scrive bene Testa «la tesi dei due autori è che l'eccesso di intervento pubblico nella tutela delle risorse ambientali riproduca i difetti di ogni altro intervento pubblico. Una sostanziale cecità, la presunzione di conoscere meglio ciò che è utile, decisioni basate sull'autoreferenzialità delle strutture burocratiche, oltre che sulla tradizionale inefficienza delle amministrazioni pubbliche».

Al cuore dell'ecologia di mercato c'è lo studio di una serie di diritti di proprietà ben stabiliti concernenti le risorse naturali e ambientali. I due autori affrontano anche il paradosso più duro per un liberale, quello dei Tragedy of the commons , la tragedia dei beni collettivi. Un esempio per tutti lo sfruttamento degli oceani, che apparentemente può sembrare res nullius . In un capitolo raccontano le soluzioni più avanzate e di mercato già individuate per mantenere «regolare» la pesca.

Cosa c'entra tutto questo con la VW? Elementare Watson.

La truffa della casa automobilistica tedesca non è un accidente della regolazione, ma, usando i termini di Pigou e seguaci, essa ci deve insegnare il tipico fallimento dello Stato o, meglio, il rischio che si corre affidando la tutela dell'ambiente solo alle norme. In buona sostanza: perché le soluzioni di mercato non vengono considerate per i rischi derivanti dal loro potenziale fallimento e invece le soluzioni pubbliche si tengono sempre in considerazione, nonostante la prova che esse spesso falliscono?

Commenti