Cronache

Il Centro fa nere le zone blu

Il Centro fa nere le zone blu

Luciano Gandini

La circoscrizione Centro Est boccia le zone blu e le rispedisce al mittente. I tempi per l’attuazione della rivoluzione dei posteggi nei quartieri centrali della città si stavano dilatando già troppo e il nervosismo in Comune cominciava a farsi strada, tanto da far ammettere all’assessore al Traffico Arcangelo Merella che «i tempi di attuazione si stanno discostando eccessivamente da quelli programmati». La seduta infiammata e affollatissima del parlamentino di Piazza della Meridiana rischia di rallentare ancora di più l’iter, sempre che da Tursi non decidano di proseguire nonostante il voto contrario della Circoscrizione che è interessata per due terzi dal progetto. L’intenzione della maggioranza di centro sinistra era quella di rinviare il voto a settembre, nonostante i pressanti inviti del Comune a fare presto. Troppo poco il tempo, secondo la presidenza della circoscrizione, per esaminare le «sottozone blu» e la documentazione integrativa arrivata. Solo che la maggioranza non era maggioranza e non ha potuto far passare il rinvio: 11 voti del centrodestra contro 11 voti del centro sinistra, il rinvio viene bocciato e la discussione ha inizio. Visto che la discussione s’aveva da fare, i consiglieri di Ds, Margherita e Rifondazione decidono di allungarla il più possibile. Il coordinatore della commissione competente si prende un’ora per illustrare la pratica, facendo una dissertazione sulla regolamentazione della sosta a Genova dal 1992 a oggi, e un’altra mezz’ora per rispondere alle domande del pubblico. I cittadini intervenuti assistono alla seduta armati di fogli e ventagli, a causa del caldo asfissiante della Sala Cambiaso che ospita il consiglio. C’è chi chiede lumi su chi ha un’attività commerciale ed è abitualmente salassato dalle multe, chi denuncia le difficoltà di trovare un posto già oggi in Castelletto, chi chiede che fine farà chi abita in corso Firenze, a due passi dalla zona blu e probabile terra di conquista da parte di tutti coloro che vorranno tentare di parcheggiare l’auto senza pagare la tariffa «blu». La paura che tutti ammettevano era che la zona blu avrebbe aumentato i problemi dei residenti, per giunta, a pagamento. Nell’attesa la maggioranza spera di ritornare maggioranza e che arrivi qualcuno a sostenere la causa Comune. L’attesa si rivelerà, presto, inutile. Rifondazione Comunista, del resto, aveva già detto che il voto del gruppo sarebbe stato contrario e cambiare posizione per salvare la faccia al presidente avrebbe voluto significare perdere la propria. Neanche abbandonare l’aula da parte della maggioranza sarebbe servito a qualcosa. La seduta, infatti, era in seconda convocazione, dove sono necessari solo 10 consiglieri per il numero legale. La minoranza, presente in 11, avrebbe potuto proseguire il consiglio anche da sola e bocciare all’unanimità tutti i punti all’ordine del giorno. Da qui la constatazione che l’ostruzionismo della maggioranza contro l’opposizione non sarebbe servito più a molto. Il risultato è stato un ko senza precedenti: 14 voti contrari di centro destra e Rifondazione comunista, 8 a favore di Ds e Margherita. Nel corso della seduta è stato bocciato anche il progetto della scuola di piazza delle Erbe, un palazzo di 18 metri fortemente impattante. Peccato che questo parere fosse completamente inutile.

Il consiglio comunale aveva, infatti, già approvato il progetto il giorno prima, non aspettando il parere della circoscrizione, anzi infischiandosene proprio.

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