Economia

Chrysler, il Tesoro Usa esce: Fiat maggioritaria Marchionne ce l'ha fatta: "Sono grato a Obama"

Il gruppo torinese ha raggiunto l'intesa per l'acquisto del rimanente 6% di Chrysler: prezzo 500 milioni di dollari. Atteso il via libera dell'antitrust. Intanto il titolo Fiat fa un balzo in Borsa. Marchionne: "Resta il senso di gratitudine per Obama"

Chrysler, il Tesoro Usa esce: Fiat maggioritaria 
Marchionne ce l'ha fatta: "Sono grato a Obama"

Torino - Balzo in Borsa per il titolo Fiat, che guadagna il 3,59% a 7,35 euro per azione, dopo avere raggiunto in mattinata un prezzo massimo di 7,41 euro. Maglia rosa per il Lingotto su un paniere Ftse Mib che procede incerto; forti anche i volumi scambiati, già oltre la metà della media giornaliera dell’ultimo mese con 15 milioni di pezzi passati di mano. In scia sale anche la controllante Exor, che guadagna il 2,23% a 23,36 euro, così come Fiat Industrial, che segna +3,11% a 9,29 euro. "Il governo americano è stato interamente ripagato da Chrysler - ha spiegato il presidente americano Barack Obama - presto sarà al 100% in mani private".

Accordo raggiunto Tutto questo dopo che il gruppo torinese ha raggiunto l’intesa per l’acquisto per 500 milioni di dollari del rimanente 6% di Chrysler nelle mani del Tesoro Usa, che esce così dal capitale della casa di Detroit, mentre il Lingotto supererà il 50% portandosi al 52%. Entro 60 giorni è atteso il via libera delle autorità antitrust. L’accordo annunciato oggi prevede inoltre che Fiat paghi all’amministrazione americana altri 75 milioni di dollari per assicurarsi i diritti sull’acquisto del 45,7% di Chrysler controllato dal fondo Veba.

Marchionne ringrazia Obama "L'accordo raggiunto oggi che sancisce l'uscita definitiva del Tesoro statunitense dalla compagine azionaria del gruppo Chrysler non attenuta il senso di gratitudine che proviamo verso l'amministrazione del presidente Obama per aver creduto, due anni fa, nella partnership con Fiat". Lo afferma l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, in una nota. "L'acquisizione dei diritti spettanti - prosegue - al Dipartimento del Tesoro sulla valorizzazione delle quote Veba è un'ulteriore dimostrazione di quanto crediamo nel futuro della Chrysler e nelle sue capacità di proseguire lungo il cammino intrapreso per conquistare il posto che le spetta nel panorama dell'industria automobilistica globale.

L'operazione di oggi non permette solo alla Fiat di rafforzare la propria posizione in Chrysler, ma accelera anche il nostro progetto di integrazione, mirato a creare un costruttore globale, efficiente e competitivo e a garantire a tutte le persone coinvolte un futuro più sicuro, in un ambiente aperto e multiculturale, fondato sui valori condivisi dell'integrità e del rispetto per gli altri". 

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