Cronache

Ci sono 20mila baby criminali Ed è boom degli italiani

Il record nel 2017: più di seimila ragazzi finiscono nei guai. Nella lista dei reati percosse e persino omicidio volontario Ma in cella ci sono soltanto 437 persone

Ci sono 20mila  baby criminali Ed è boom degli italiani

Bastano quattro numeri. Eccoli: il 15 febbraio 2017 i minori in carico ai servizi sociali erano 14.466, il 15 dicembre erano diventati 20.313. Al 15 febbraio 2017 i reati compiuti da minorenni erano 40.669 diventati 54.962 solo 10 mesi dopo. Per chi ha ancora dubbi sul fatto che ci sia un'emergenza criminalità giovanile, ecco le percentuali: tra febbraio e dicembre i minori in carico ai servizi sociali sono aumentati del 40,4% e i reati del 35,1%. Che i ragazzini, italiani e stranieri si associno per compiere delitti in quelli che la cronaca ha ribattezzato baby gang è un dettaglio, il problema vero, a quanto pare, sono i ragazzini stessi.

I numeri elaborati dal sito di datajournalism Truenumbers.it sulla base di dati ufficiali fanno davvero impressione: i minori accusati di omicidio volontario sono 117 dei quali 78 italiani e 39 stranieri. Il ministero della Giustizia, nel pubblicare i dati, non elabora la percentuale sulla popolazione, ovvero, non dice di quanto delinquono di più i ragazzi stranieri rispetto agli italiani, tutti i numeri portano a pensare che sia effettivamente così.

E questo vale per tutti i reati che il ministero considera «contro la persona». Oltre ai 117 omicidi volontari ci sono anche 208 minorenni accusati di tentato omicidio volontario e 5.511 accusati di percosse, tipico delitto delle baby gang. Non solo: ci sono anche 1.013 accusati di violenza sessuale e, addirittura, 134 di sequestro di persona.

L'emergenza criminalità giovanile è un'esclusiva napoletana? Per il ministro dell'Interno no, ma è difficile da dire. In effetti la maggior parte dei ragazzini ospitati negli istituti di pena per minori sono a Roma, 29, mentre altri 23 sono a Napoli. Però in questi istituti di pena entrano spesso non solo minorenni, ma anche «giovani adulti», cioè maggiorenni fino anche a 24 anni di età. Considerando anche loro, il carcere più affollato è quello di Napoli, con 65 persone, al secondo posto viene quello di Roma, con 54 ospiti. Questi due carceri sono gli unici che dispongono anche di una sezione femminile mentre tutti gli altri hanno solo la sezione maschile. Il carcere minorile di Firenze, invece, è presente nell'elenco ma è stato riaperto solo alla fine del 2017. La conclusione è che nella stragrande maggioranza dei casi i minorenni identificati come responsabili di reati non vanno in carcere e per loro si preferiscono pene alternative. Se, infatti, i reati commessi sono 54.962 appena 437 sono i minorenni in carcere al 15 dicembre 2017 (dai 444 di febbraio): degli altri si occupano altri servizi pubblici. I servizi sociali, ad esempio, hanno in carico 20.313 persone e se si va a vedere la nazionalità si resta abbastanza impressionati da tre fatti. Il primo è che tutte le nazionalità, tra febbraio e dicembre, mostrano una crescita; il secondo è che i minori italiani sono passati da 10.649 di febbraio a 15.011 di dicembre. Terzo, che tra i minori a rischio ci sono anche brasiliani ed ecuadoregni, segno che le gang dei latinos potrebbero aver deciso di fare breccia anche da noi utilizzando anche ragazzini. Basti pensare che a febbraio nessun minore brasiliano era in carico ai servizi e a dicembre erano già diventati 66.

Ora: che la criminalità minorile aumenti è un fatto, ma rispetto all'Europa? Stando ai dati dell'Eurostat, che si riferiscono al 2015, abbiamo un tasso di criminalità giovanile, calcolata sul numero di minorenni in carcere, di circa 4 volte più basso di quello scozzese: 12,3 rispetto a 44,8. Ma non è una consolazione: prima di tutto perché, come abbiamo visto, i delitti aumentano ma calano i ragazzini in carcere. Secondo, perché il tasso di minori in carcere in Italia è molto più alto di quello spagnolo (8,01), francese (4,7) e, addirittura, romeno (8,4) e bulgaro (3,8). Purtroppo la Germania non comunica all'Eurostat i dati sui propri crimini giovanili e l'Eurostat, in assenza di numeri comparabili, si limita a dire che in tutta Europa i ragazzi in carcere sono diminuiti, tra il 2008 e il 2015, del 47,6% e tra i pochi Paesi nei quali c'è stato un aumento c'è la Germania. Quindi, che i minorenni in carcere diminuiscano o che a Napoli non ci sia la più alta concentrazione di ragazzini in carcere, non è così importante.

Quello che è importante è che nei 10 mesi dell'anno scorso i minorenni si sono resi responsabili di quasi 25 reati ogni giorno.

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