Ciclismo

Giro, tanti ritiri e cadute gravi. Ackermann batte al photofinish Milan

L'undicesima tappa è meno tranquilla del previsto con la pioggia che rende l'asfalto scivoloso e causa diverse cadute. A pagare Geoghegan Hart e Rodriguez, che vanno via in ambulanza. Sul traguardo di Tortona il tedesco batte l'azzurro di un niente

Fonte: Twitter
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La tappa più lunga del Giro 2023 si rivela meno semplice del previsto. Non solo la pioggia ha reso il compito dei ciclisti più complicato ma ha causato anche una serie di cadute molto serie. A pagare di più il vincitore del 2020 Tao Geoghegan Hart e lo spagnolo Oscar Rodriguez, portati via in ambulanza dopo due bruttissimi incidenti. La tappa va avanti e c’è spazio anche per i verdetti ma ci vorrà parecchio per dimenticare le immagini di queste cadute. Dopo 200 chilometri di fuga, Laurens Rex viene ripreso a 5 chilometri da Tortona. Si decide tutto in volata: Pedersen parte lungo e viene rimontato da Ackermann e Milan. L’azzurro fa una mezza impresa ma è il tedesco a vincere.

Occhio al finale a Tortona

Anche se l’attenzione di tutti era concentrata sugli altri otto ritiri arrivati nella nottata, l’undicesima tappa del Giro d’Italia sembra semplice ma non andrà presa sottogamba. D’accordo, le tre salite sono molto meno impegnative di quelle degli ultimi giorni e sia l’inizio che il finale della tappa sono piuttosto piatti ma il maltempo ha fiaccato la resistenza di molti ciclisti. Il freddo e la pioggia potrebbero continuare anche oggi, contribuendo magari a qualche altro ritiro. Il Passo del Bracco, la Colla di Boasi ed il Passo della Castagnola sono ampiamente gestibili e troppo corti per favorire una possibile fuga ma le discese, specialmente se dovesse piovere, vanno prese con cautela.

Giro d'Italia 2023 tappa 11 altimetria
Fonte: Cyclingpro.net

La strategia delle squadre degli uomini di classifica sembra semplice: costringere i velocisti a sprecare energie ad ogni occasione per farli arrivare nel finale a Tortona con le gambe stanche. Se si dovesse arrivare alla prevista volata di gruppo, difficile contrastare i pochi che sono riusciti a giungere qui con una squadra in buona salute. Le probabilità di una fuga non sono molte, ma la pioggia potrebbe causare non pochi problemi. Una caduta nel nervoso avvicinamento al traguardo scompaginerebbe le carte.

Magli e Rex provano la fuga

Neanche il tempo di abituarsi al meteo e al ritmo di gara che partono i primi attacchi. A salutare la compagnia è subito Laurens Rex della Intermarché ma viene presto raggiunto da cinque altri ciclisti, ansiosi di mettere più spazio possibile tra di loro ed un gruppo falcidiato dal Covid e dai tanti ritiri di questi giorni. Rex trova il connazionale Champion, l’azzurro Filippo Magli e la coppia della Corratec Konychev e Sotjnic. Si tratta di un gruppetto ben assortito, che proverà ad approfittare dell’inizio tranquillo di tappa per prendere il largo. Nel peloton tre squadre provano a tenere la situazione sotto controllo, con l’obiettivo di far arrivare le proprie punte ad una volata di gruppo.

Fuga Giro tappa 11 EoloKometaTeam
Fonte: Twitter (@EoloKometaTeam)

L’Astana punta molto su Mark Cavendish, che però finora non ha fatto vedere che tracce della sua classe. La Movistar, invece, proverà a mettere in posizione buona per una volata lunga Fernando Gaviria mentre il piano della Trek-Segafredo sembra chiaro; mettere in posizione ideale Mads Pedersen, che anche martedì è riuscito a regolare la volata per il quarto posto. Dopo 50 chilometri di gara, la fuga ha poco più di 2’25” di vantaggio ma il gruppo si inizia a muovere per prendere i punti in palio nel primo traguardo volante, buono per la maglia ciclamino. Stojnic si prende il primo posto, davanti a Rex e Sevilla mentre il mini-sprint nel gruppo vede l’azzurro Jonathan Milan spuntarla su Pedersen.

Giù Roglic e Thomas, Hart si fa male

Sulla prima ascesa di giornata, quella del Passo del Bracco, Kaden Groves entra in crisi, perdendo parecchi secondi. Il primo GPM vede ancora Stojnic battere Sevilla e Magli con la fuga che guadagna qualcosa sul gruppo nella lunga discesa. A 100 chilometri dall’arrivo, solo 2’15” per i fuggitivi, troppo poco per sperare di arrivare fino al traguardo. Quando si giunge sulla seconda salita, quella della Colla di Boasi che porta al GPM di terza categoria, Groves sembra in grave crisi, scivolando sempre più indietro. In testa stavolta Magli prova a sorprendere gli altri, parte lungo ma non può resistere alla rimonta di Stojnic, che riesce a prendere ancora i punti. La discesa di 25 chilometri prima del secondo traguardo volante e l’ultima salita di giornata sembra semplice ma la pioggia ha reso l’asfalto molto scivoloso.

La caduta è particolarmente seria e coinvolge diversi uomini di classifica, dalla maglia rosa Thomas al favorito Roglic. Ci vuole un po’ per capire com’è andata ma alla fine si capisce che Alessandro Covi è scivolato, tirando giù parecchi di coloro che erano in testa al gruppo. Roglic e Geoghegan Hart sono costretti a frenare troppo e volano a terra. Se la maglia rosa e lo sloveno prendono la bici dei compagni di strada e ripartono subito, il ciclista inglese rimane a terra. Interviene l’ambulanza, si teme quindi un infortunio piuttosto serio. Pochi minuti dopo la discesa fa un’altra vittima: stavolta è Oscar Rodriguez che si distrae un attimo, incrocia le ruote con un ciclista della Trek e prende in pieno un cartello stradale. Anche lui è costretto a lasciare la corsa in barella.

Una volata pazzesca

Servirà del tempo per capire se Roglic e Thomas avranno avuto delle conseguenze dalla caduta, ma fa sensazione l’uscita in ambulanza del vincitore del Giro del 2020. Con lui sono tre i candidati alla vittoria finale ad aver lasciato il Giro, visti i ritiri di Evenepoel e Vlasov. Il gruppo continua ad inseguire i fuggitivi, con la Trek e l’Astana che si riportano ad 1’50” prima dell’ultima salita di giornata che porterà al GPM di quarta categoria, il Passo della Castagnola. Ancora una volta è Stojnic ad avere la meglio sui rivali e portarsi a casa sia l’abbuono del traguardo volante di Busalla che i punti per la classifica scalatori.

Gli ultimi 50 chilometri di questa tappa saranno decisamente più lineari e tutto sembra puntare all’ennesima volata di gruppo. Sull’ultima salita arriva l’attacco della Jayco che causa un po’ di scompiglio: sia Milan che Cavendish pagano dazio e scivolano indietro. Lo strappo guidato da Filippo Zana è una bella mossa, che potrebbe giocare a favore di Michael Matthews. Sevilla e Konychev, con il vantaggio dei fuggitivi a solo 45 secondi, si fanno riassorbire ma la fuga ha i minuti contati. Poco dopo cedono anche Champion e Magli, lasciando solo Stojnic e Rex in avanti.

Ai 30 chilometri dall’arrivo, i due fuggitivi spingono forte ma Stojnic per poco non finisce a terra anche lui. Asfalto davvero molto scivoloso, i ciclisti dovranno stare molto attenti in questo finale di tappa. La Movistar tira forte per portare Gaviria in buona posizione ma resta da capire se Cavendish e Milan, rientrati a fatica nel gruppo, riusciranno ad essere della partita nel finale. Il gruppo rimane a circa un minuto ma la sensazione è che potrebbero riprendere i fuggitivi senza troppi problemi. La discesa ha favorito i fuggitivi ma il falsopiano renderà più semplice il compito del gruppo, che si avvicina progressivamente a Rex e Stojnic. Lo sloveno ha già ottenuto quel che poteva da questa tappa e il belga prova ad allungare. Farsi da soli gli ultimi chilometri sarà quasi impossibile, anche perché il gruppo fa decisamente sul serio.

Laurens Rex Giro tappa 11 Twitter
Fonte: Twitter (@giroditalia)

Rex, nonostante quasi 200 chilometri in fuga, stringe i denti e prova a farsi una cronometro nel finale ma la Trek-Segafredo spinge fortissimo. Ai 10 chilometri dal traguardo il gruppo vede già il fuggitivo; a questo punto è solo una questione di tempo. Il belga si rialza ai 5 chilometri e lascia spazio alla danza dei treni per arrivare al meglio alla prevista volata di gruppo. A meno di due chilometri dal finale ecco un’altra caduta che spezza il gruppo e toglie dai giochi diversi possibili protagonisti, tra cui Gaviria. Il finale se lo giocano in quattro: Pedersen parte lungo ma Cavendish gli prende la ruota. Dal nulla spuntano, invece, Ackermann e Jonathan Milan che, proprio sul traguardo riescono a mettere la ruota avanti. Ci vuole il photofinish per decidere chi si aggiudicherà questa tappa. Grande azione quella del pistard azzurro ma è il tedesco a spuntarla sulla maglia ciclamino.

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Fonte: Twitter (@giroditalia)

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