Golf

Il ciclone Davies si abbatte sul Ladies Italian Open di golf

Al Golf Club le Rovedine. Oggi il via alle gare: sul green le migliori atlete europee Favorita l’inglese che in Italia ha già vinto quattro volte

Il ciclone Davies si abbatte sul Ladies Italian Open di golf

Non c’è nulla da fare: le proette sono un mondo a parte, da vivere e conoscere, ma soprattutto sono da seguire per il gioco potente, preciso e molto più vicino a quello dei dilettanti.
Il campo delle Rovedine dove oggi inizia il Cartas’ Ladies Italian Open, grazie all'immenso lavoro dello staff del circolo milanese «capitanato» dal bravissimo Franco Piras, è in condizioni ottimali con fairway perfetti e green veloci. «Hanno fatto un ottimo lavoro, sono venuta un mese fa e si vede che è stato preparato con bravura ma anche con tanto amore» ha commentato Diana Luna, l'italiana vincitrice in stagione di due titoli europei. L'organizzazione è perfetta, come mai si è vista in un Open Femminile e può contare su una title sponsor di livello. Il presidente di Cartasì, Michele Stacca, è orgogliosissimo e felice di affermare che «Personalmente credo molto nelle donne, nel loro lavoro e impegno. Questo è uno dei motivi che mi hanno spinto a sostenere il torneo. Spesso mi guardano male in ufficio quando affermo che l'impegno femminile è difficilmente eguagliabile».
Oggi il via al torneo con la prima partenza alle 7 e 45. C’è solo l’imbarazzo della scelta su chi seguire. In campo c’è il gotha del golf europeo capitanato dall'inglese Laura Davies, 46 anni, 38 vittorie nel Tour Europeo, quattro volte in vetta alla Money List, nove volte componente della Solheim Cup e una grande carica di simpatia e umanità. Oltre a lei dieci vincitrici di tornei di questa stagione come Linda Wessberg, Marianne Skarpnord, Jade Schaeffer, Beatriz Recari, Nicole Gergely e Felicity Johnson, oltre alla già citata Davies e a Tania Elosegui, Becky Brewerton e Diana Luna. C’è grande attesa sulla prestazione delle italiane (16 professioniste e quattro dilettanti) tutte in grado di ottenere una grande prestazione perché lo squadrone azzurro, pardon «rosa», è compatto e le nostre giocatrici hanno già dimostrato più volte di poter competere a livello europeo e mondiale. È il caso di Giulia Sergas e Silvia Cavalleri che giocano stabilmente nell'Lpga Tour statunitense. La prima è reduce da un ottimo 11º posto la settimana scorsa nel Navistar Classic: «Finalmente la gara è in una data che mi permette di partecipare. Mi sento a casa, sono serena. Arrivo da due stagioni positive, ma allo stesso tempo diversissime. Nel 2008 ho iniziato a lavorare sullo swing con Glen Dougherty e ho subito visto i risultati con tanti buoni piazzamenti; quest’anno ho annusato per la prima volta il profumo della vittoria. E anche se non è arrivata ho imparato molto da quelle esperienze, sono cresciuta. Finalmente mi sento realizzata come atleta, adesso nessuno mi potrà più dire che il golf non è uno sport». La Cavalleri è l'unica italiana ad aver conquistato un titolo del Tour americano, il Corona Classic: «Negli ultimi anni l'Open è capitato sempre in concomitanza con qualche gara importante del circuito americano e sono stata costretta a disertarlo. Sono felice di prendere parte a questa edizione che si disputa a Milano, la città dove sono nata e cresciuta. Sto recuperando da un infortunio alla schiena che mi ha condizionato per tutta la stagione. Ho giocato con dei supporti ortopedici che mi hanno mandato completamente fuori swing, ora va molto meglio e chissà che non sia entrata in forma in tempo per questo evento con la quale ho sempre avuto un buon feeling». A loro si aggiunge Diana Luna, 27enne star del Ladies European Tour forte della straordinaria partecipazione alla Solheim Cup dello scorso agosto. Non bisogna poi dimenticare giocatrici del calibro di Veronica Zorzi e Federica Piovano che in carriera vantano la prima due successi sul Let e la seconda uno.
L'interesse è puntato anche su Christina Kim, una delle prime donne del tour Usa, giunta in Italia su invito e per intercessione di Giulia Sergas, sull'onda di due successi ma soprattutto del suo carattere fin troppo estroverso, sul suo essere personaggio a tutti i costi. Minigonna, l'inseparabile basco calato sulla fronte, pagliuzze dorate sul volto perfettamente maquillato e una buona dose di rossetto accuratamente steso prima dell'inizio della gara, mette in mostra un gioco potente frutto dell'allenamento cui l'ha sottoposta il padre. «È l’unica persona che conosco che ne sa più di chiunque altro di golf pur non essendo un maestro professionista». La Kim è entusiasta del clima milanese, tempio dello shopping, e come può rimanerne insensibile una qualsiasi donna? - al punto che ha affermato che potrebbe anche prendere in considerazione il trasferissi a vivere in Italia in un futuro.


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