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Tra cancel culture e distributori, adesso Woody Allen pensa al ritiro

"Chi vuole fare parte di questa cultura?", la provocazione del celebre cineasta che non esclude di andare in pensione dopo "Un colpo di fortuna - Coup de chance"

Lucky Red
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Tra cancel culture e distributori, Woody Allen pensa al ritiro

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“Un colpo di fortuna - Coup de chance” resterà l’ultimo film di Woody Allen? Nonostante la grande vitalità del cineasta, la risposta potrebbe essere sì. La conferma è arrivata dal diretto interessato e le motivazioni sono chiare: le difficoltà nel trovare un distributore in un’industria cinematografica che ha definito “poco attraente e poco romantica”. Complicazioni legate indissolubilmente alle accuse di violenza sessuale (mai dimostrarte) mosse dall’ex compagna Mia Farrow e dalla figliastra Dylan, particolarmente scottanti nell’epoca della cancel culture. Una moda – si spera – stroncata dal cineasta statunitense: "Qualcuno mi ha chiesto della cancel culture e io ho risposto: 'Se devi essere cancellato, questa è la cultura da cui vuoi essere cancellato'. Perché…chi vuole far parte di questa cultura?".

“Sono indeciso”, ha confidato Woody Allen ai microfoni di AirMail sul possibile ritiro: “Non voglio andare a raccogliere fondi, lo trovo una spina nel fianco. Ma se qualcuno si presentasse e ci dicesse 'vogliamo sostenere il film', allora prenderei seriamente in considerazione(di fare un altro film. Probabilmente non avrei la forza di volontà di dire di no, perché ho così tante idee”. Secondo il regista di “Scoop” e “Manhattan” tutto il romanticismo della settima arte è morto, ricordando che il suo “Annie Hall” nel 1977 venne proiettato in sala per oltre un anno mentre ora la distribuzione è di due settimane. Sempre se si trova un distributore, missione piuttosto complicata per chi deve fare i conti con accuse pesanti come macigni.

Tra #MeToo e giustizialismo woke, Woody Allen è finito nella blacklist di Hollywood e tanti interpreti hanno rinnegato i loro rapporti con lui. Negli ultimi anni la difficoltà a trovare finanziatori e distributori è aumentata vertiginosamente, senza dimenticare la brusca rottura con gli Amazon Studios dopo la firma su un contratto da 68 milioni di dollari per quattro film.

La speranza è di vedere presto l’ottantottenne nuovamente sul set, con buona pace dei poliziotti della cultura del boicottaggio.

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