Politica

"Cinquantamila italiani fanno sesso con animali"

La denuncia arriva dall'Aidaa, che ha chiesto al ministro Maroni di far intervenire la polizia postale per chiudere una serie di siti internet dove si possono trovare cani, asini, tori e cavalli da monta

Delle pecore, già si sapeva. Così come in fondo non stupisce vedere che nell'elenco ci siano i cani, i gatti e gli asini. La natura umana è fatta anche di queste perversioni: la lettatura al riguardo è pittosto ampia. Ma che nella lista degli animali sottoposti a violenze sessuali ci siano anche i tori e i cavalli da monta, be', questo un po' di effetto la fa.
Ma i numeri sono chiari. Sono infatti 50.000 gli italiani che «in maniera assidua e continuativa» fanno sesso con animali. Lo denuncia l'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) che ieri ha segnalato alla polizia postale cinque siti internet esplicitamente dedicati a queste pratiche. «Chiediamo un serio intervento da parte del ministro dell'Interno - dice Lorenzo Croce, presidente dell'associazione - perchè vengano individuati e puniti sia coloro che mettono in rete, sia coloro che permettono la pubblicazione di tali annunci. Stiamo parlando di cose che rappresentano senza alcun dubbio una deviazione sessuale che merita di essere verificata e curata in apposite strutture».
Chi è la bestia in questi casi, non si sa. A quanto pare in Italia esiste difatti «una rete che coinvolge anche alcuni allevatori di cani ed altri animali da monta», spiega ancora Croce. «Da tre settimane monitoriamo quotidianamente sia gli annunci di persone che da diverse città italiane chiedono ed ottengono incontri sessuali con la presenza di animali come spettatori e sia chat-line dedicate alle pratiche sessuali con gli animali coinvolti». Sul web si trovano pure «allevatori dai quali è possibile acquistare cani, asini, tori e cavalli da monta, che poi possono essere usati per le pratiche sessuali».
Brutta fine insomma per i miglioni amici degli uomini. Per i siti italiani denunciati per maltrattamento di animali (art.544 c.p.) è stata chiesta anche l'immediata chiusura alla polizia postale, in quanto accessibili senza alcun filtro anche da minorenni. «È una vergogna che esistano siti che incitano e spiegano come stuprare un cane o farsi violentare da un cavallo - dice Lorenzo Croce - , e ancora più vergognoso è che ne esitano altri dove è possibile trovare annunci di persone che si offrono con i propri animali o che cercano animali da poter usare singolarmente o addirittura in gruppo». Gli annunci monitorati dall'Aidaa vanno dal 2000 al 2008 e sono prevalentemente di uomini o gruppi che cercano donne conanimali, o altri uomini con animali.

In misura minore, sono state rilevate anche richieste provenienti da persone di sesso femminile.

Commenti