Politica

Cinque domande che smascherano i No Tav

Egregio direttore,
ho seguito la puntata dell'Antipatico dedicata alle disfunzioni di Trenitalia. Una cosa è saltata fuori: che i problemi dei poveri pendolari sono dovuti in larga misura anche alla mancata costruzione delle linee ad Alta Velocità che avrebbero quadruplicato i binari. Vi sono alcune domande, in tal senso, che assillano quei tanti che come il sottoscritto hanno salutato l'avvio delle grandi opere voluto da Berlusconi con un «Evviva» e che non sono mai state fatte chiaramente ai Verdi e alle sinistre e ai Comitati «No Tav».
1) Come mai pur essendo Roma già collegata con Napoli da ben due linee ferroviarie (una costiera che passa per Formia ed una interna che passa per Cassino), ne è stata già realizzata un'altra da tempo in esercizio, ad Alta Velocità senza che nessuno abbia protestato?
Possibile che non vi siano state infiltrazioni camorristiche? Possibile che, seguendo essa grossomodo il tracciato di quella di Cassino e dunque passando tra le montagne, si siano realizzati trafori ed altre opere di grande impatto ambientale senza che nessun Verde o Comitato «No Tav» abbia trovato nulla da ridire?
2) Dato che il volume di traffico passeggeri e merci tra Roma e Napoli non è neanche lontanamente paragonabile a quello che corre lungo le direttrici Torino-Milano-Venezia, Milano-Bologna e Milano-Genova, come mai non si è data la precedenza alla realizzazione dell'Alta Velocità (e quindi ad un sano e decongestionante quadruplicamento dei binari) su quei tratti che, essendo per di più massimamente in pianura, non comportavano faraonici trafori di montagne?
3) Oggi da Lione a Londra, mercé l'Alta Velocità e l'Eurotunnel, si va in quattro ore e mezzo. Come mai, se il traforo alpino tra Torino e Lione (lungo cinquanta chilometri) è per quattro quinti in terra francese, i Verdi d'Oltralpe su quell'opera non hanno nulla da ridire e anzi vedono la realizzazione della Torino-Lione come una panacea per ridurre l'inquinamento da traffico su gomma in ambito alpino?
4) Come mai la Spagna si è dotata di linee ad Alta Velocità e ha traforato i Pirenei per collegarle con quelle francesi in modo da spedire sui mercati europei le proprie merci in tempi stretti e concorrenziali senza nessuna protesta dei Verdi con le nacchere?
5) Come mai gli svizzeri, così solerti nel proteggere i loro paesaggi alpini, hanno trasformato il territorio elvetico in un enorme gruviera e stanno realizzando trafori faraonici per l'Alta Velocità tant'è che la Regione Lombardia, per non trovarsi scollegata con l'Europa a causa dell'ignavia dei nostri politici, sta per dare il via ai lavori di quadruplicamento (naturalmente con le caratteristiche Tav) dei sessanta chilometri tra Milano e Chiasso a proprie spese per collegarsi con la rete elvetica il che permetterà di collegare Milano con Zurigo (e quindi col resto dell'Europa) in sole due ore e mezzo e con Parigi in cinque bypassando la Torino-Lione?
Cinque domande che evidenziano l'enorme ritardo italiano dovuto in massima parte ai comportamenti contraddittori tenuti, nel passato come nel presente, su tale essenziale argomento, dai componenti l'attuale esecutivo (Ponte sullo Stretto compreso).

Sarebbe una meritoria opera inchiodare, una volta per tutte, ognuno alle sue responsabilità.
Cordiali saluti

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