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In aumento le accise sul tabacco: quanto costeranno le sigarette

L'incremento è stato deciso per coprire alcune spese finite nella manovra finanziaria

In aumento le accise sul tabacco: quanto costeranno le sigarette

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Le accise sul tabacco saranno aumentate presto per consentire la copertura di alcune spese entrate nella Manovra: come accaduto, pertanto, anche alla fine dello scorso anno, il prezzo delle sigeratte è destinato a salire.

Non c'è ancora nulla di definito nello specifico, dato che la misura è in fase di elaborazione, ma è lo stesso ministero dell'Economia e delle Finanze a chiarire ogni dubbio: "Il finanziamento delle politiche invariate (rinnovi contrattuali Pa e sanità, missioni internazionali, Difesa) sono coperte con nuove misure per la spending review (5% lineare per i ministeri) e aumenti delle accise sui tabacchi".

Resta da comprendere quale sarà l'impatto sul costo delle sigarette: fonti interne alla maggioranza di governo, stando a quanto riportato da Il Messaggero, avrebbero riferito di un aumento dei prezzi finali di vendita superiore a quelli applicati lo scorso anno (quindi più di 20 centesimi per le singarette e 40/50 centesimi per il tabacco trinciato in bustina). Nel 2025, peraltro, i rincari potrebbero essere ancora più consistenti.

L'intento è quello di mantenere quantomeno invariato, se non di incrementare, il fondo derivante dalle accise sul tabacco: secondo le statistiche ufficiali, di recente il numero di fumatori in Italia si sarebbe ridotto in maniera netta e progressiva. Se da un lato si assiste alla diminuzione di volumi e valore del mercato relativo a quelle che possiamo definire "sigarette tradizionali", dall'altro è evidente la maggiore diffusione di sigarette elettroniche e tabacco lavorato, anche se complessivamente il fatturato di tali aziende non è particolarmente ampio.

Il ritocco verso l'alto delle accise, è bene comunque sottolinearlo, non comporta automaticamente l'aumento dei prezzi finali delle sigarette proposti dalle varie compagnie. Tra le possibilità, esattamente come accaduto all'inizio del 2023, c'è anche quella che le maggiori aziende produttrici decidano di giocare in difesa e non aumentare alcuni prodotti, tutelando in particolar modo quelli di punta. Anche il prossimo anno, solo per citare un esempio, le Camel Blu o le Marlboro Gold potrebbero essere vendute sempre al solito prezzo, con le società che si "rifarebbero" caricando i costi aggiuntivi su prodotti di minore impatto.

L'aumento delle accise, comunque, è un'eredità dei precedenti governi: gli anni interessati, per un progetto "triennale" erano proprio il 2023, il 2024 e il 2025. La stangata preoccupa e non poco le associazioni del settore. "Succedono i governi e vediamo sempre le stesse cose, le stesse modifiche annuali e mai una modifica strutturale", lamenta il presidente di Assotabaccai Confesercenti Gianfranco Labib, come riportato da Il Messaggero.

"Auspichiamo che venga aperto subito un tavolo tecnico con il governo per riformare la legge che regola le tabaccherie, ferma al 1957", aggiunge, "se non lo si fa le tabaccherie rischiano seriamente di sparire".

"I costi dei prodotti sono sempre più alti e la redditività sempre minore, con progressivamente meno fruitori del servizio e margini economici in diminuzione", conclude Labib.

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