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Caldaie, gli ultimi bonus disponibili prima del diktat di Bruxelles

L’Ue, nel quadro delle Case green, impone che gli Stati membri non favoriscano più l’acquisto di caldaie a combustibili fossili, ci sono però ancora degli incentivi di cui approfittare. Ecco quali sono

Caldaie, gli ultimi bonus disponibili prima del diktat di Bruxelles

La direttiva europea sulle Case green si articola in più fasi e punti, uno di questi è la fine degli incentivi statali per l’acquisto di caldaie a combustibili fossili, aspetto questo che cambierà gli attuali bonus caldaie.

Il Parlamento Ue ha imposto una scadenza a queste sovvenzioni, ovvero il 31 dicembre del 2023, ci sono quindi ancora nove mesi per usufruirne, salvo modifiche all’attuale piano di incentivi che, almeno per il momento, non sembrano essere all’orizzonte.

Il bonus caldaie

La direttiva sulla Case green è da considerare un cantiere in movimento, non è ancora definitiva ma già lascia intravvedere la volontà di porre un progressivo veto alle caldaie alimentate da combustibili fossili, cosa questa certificata dalla ferma intenzione di non installarle in edifici di nuova costruzione o di futura ristrutturazione.

A partire dal 2024 potrebbero essere eliminati gli attuali bonus sulle caldaie o modificati per essere usufruibili soltanto in sede di acquisto di impianti di riscaldamento ibridi o alimentate da energie rinnovabili.

Questo impone di scindere la disponibilità economica del singolo dalle necessità ambientali perché, se queste ultime sono di primaria rilevanza, occorre fare i conti con i costi a carico dei consumatori finali, in un momento congiunturale non dei più felici.

Va anche osservato che, stando almeno ai voleri di Bruxelles, eventuali sovvenzioni dovrebbero essere indirizzate in futuro soprattutto ai ceti meno abbienti ed è un’informazione a suo modo preoccupante, perché in assenza di parametri certi per definire a chi le sovvenzioni possono essere concesse, rimangono idealmente scoperti nuclei famigliari con redditi bassi ma non in maniera tale da potere godere degli incentivi.

Chi dovesse o volesse cambiare caldaia, in ultima analisi, potrebbe dovere farlo prima del previsto.

I bonus attuali

Oggi si può sfruttare il Bonus ristrutturazione al 50%, l’Ecobonus al 65% e il Superbonus al 90%, misure che però poggiano su requisiti di natura diversa.

L’Ecobonus appare il più compatibile con le esigenze ambientali e prevede una detrazione fiscale del 65% per chi sostituisce una caldaia con un modello di classe A con sistemi di termoregolazione di classe V, VI oppure VII.

Il Bonus ristrutturazione prevede la sostituzione della caldaia a patto che se ne installi una di classe A con una detrazione del 50% su un tetto massimo di spesa di 96mila euro. A partire dal primo gennaio del 2024, tenendo fede alle attuali disposizioni, la detrazione scenderà al 36% per spese fino a 48mila euro.

Non da ultimo, il Superbonus al 90% impone che la nuova caldaia migliori di almeno due classi l’assetto energetico dell’immobile e in ogni caso deve essere una caldaia a condensazione di classe A.

Aspetto questo che deve essere certificato da un tecnico qualificato.

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