Cittadini

Calcio, stop allo streaming illecito: cosa succede adesso

Dall’8 agosto entrerà in vigore la stretta contro la pirateria digitale. I titolari dei diritti dovranno inserire sulla piattaforma domini e indirizzi Ip che agiscono illegalmente per bloccarli automaticamente in soli 30 minuti

Calcio, stop allo streaming illecito: cosa succede adesso

Ascolta ora: "Calcio, stop allo streaming illecito: cosa succede adesso"

Calcio, stop allo streaming illecito: cosa succede adesso

00:00 / 00:00
100 %
Tabella dei contenuti

È in arrivo un’importante novità che contrasterà pesantemente la pirateria digitale. Il giorno 8 agosto 2023 verranno implementate le procedure di blocco nei confronti di siti e piattaforme che ritrasmetteranno illegalmente gli eventi live o in prima visione. Questa pratica scorretta riguarda spesso il mondo del calcio. Infatti in questo periodo viene definita la rinegoziazione per i prossimi cinque anni dei diritti di riproduzione del campionato di calcio di Serie A. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

La norma

Il 24 luglio 2023 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 93/2023. La finalità è quella di inserire strumenti che possano disincentivare dal trasmettere in streaming illecitamente. Questa novità vuole tutelare il prodotto e il suo valore a livello nazionale. A questo proposito l’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, è stata incaricata di emettere ordini maggiormente restringenti.

Le Iptv

Il fenomeno dell’utilizzo delle Iptv, ovvero le Internet Protocol Television che identificano una serie di servizi i quali permettono la trasmissione e la ricezione di video, audio e testi tramite reti basate sul protocollo IP, si è diffuso particolarmente in Italia. A questo proposito la Lega di Serie A ha implementato i controlli per monitorare la rete e istituire delle iniziative giudiziali d'urgenza al fine di contrastare il fenomeno. Infatti quando vengono accertate delle violazioni di diritti audiovisivi e identificati i domini e gli indirizzi Ip viene imposto un ordine di blocco sia per il server Dns, il quale gestisce la mappatura tra nomi e numeri, che per l’Ip stesso e quelli futuri nel caso in cui i responsabili potessero compiere ulteriori truffe.

Le novità

Per quanto riguarda le novità in arrivo l’articolo 2 comma 2, riferendosi all’Agcom afferma che ha il potere di ordinare “anche il blocco di ogni altro futuro nome di dominio, sottodominio, ove tecnicamente possibile, o indirizzo Ip, a chiunque riconducibili,...che consenta l’accesso ai medesimi contenuti diffusi abusivamente e a contenuti della stessa natura”. Inoltre gli Isp, Internet Service Provider, hanno trenta minuti in termini di tempistiche di reazione. I titolari dei diritti potranno quindi agire una volta sola per ogni contenuto audiovisivo e successivamente ogni Ip identificativo di server verrà automaticamente “coperto” dallo stesso provvedimento originario. Inoltre, secondo i commi 3 e 4 dell’articolo 2, i titolari dei diritti potranno imporre il blocco anche solamente sull’aggiornamento dell'elenco dei nomi a dominio ed indirizzi Ip interessati.

Il tavolo tecnico

Per questa novità è prevista l’istituzione di un tavolo tecnico che, come cita la norma all’articolo 6 comma 2, riguarda “degli strumenti necessari a consentire la disabilitazione dei nomi di dominio o degli indirizzi Ip, mediante la predisposizione di una piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato per tutti i destinatari dei provvedimenti di disabilitazione”.

I titolari dei diritti dovranno inserire sulla piattaforma domini e indirizzi Ip in questione per bloccarli automaticamente in soli 30 minuti.

Commenti