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Invalidità civile e disabilità: cosa cambia dal 2024

Con due decreti sono state apportate dal governo numerose innovazioni in tema di invalidità civile

Invalidità civile e disabilità: cosa cambia dal 2024

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Un nuovo sistema di valutazione funzionale e di riconoscimento dell’invalidità civile, la modifica del processo di assegnazione e lo stop ai controlli periodici per le persone con disabilità gravi.

Sono queste le principali innovazioni in tema di invalidità civile apportate dal governo attraverso i due decreti attuativi della legge 22 dicembre 2021 n. 227 di “Delega al governo in materia di disabilità”, con cui vengono apportate numerose modifiche alla Legge 104 e al sistema di valutazione.

Ma cosa cambia? Entriamo più nel dettaglio.

Nuovi criteri di valutazione e parametri

La prima innovazione riguarda il superamento delle tabelle percentuali a favore di nuovi sistemi valutativi internazionali (ICD e ICF) che permetteranno alla commissione Inps di valutare non solo la riduzione della capacità lavorativa, ma anche aspetti quali, ad esempio, l’integrità delle funzioni corporee, la capacità di svolgere attività e di “partecipazione” sociale. I nuovi criteri entreranno in vigore, in via sperimentale, a partire dal 2025.

Concluso il processo di valutazione di base, la persona interessata potrà richiedere una ulteriore valutazione multidisciplinare per determinare il cosiddetto “progetto di vita”: “L’introduzione del Progetto di vita per valutare le disabilità e garantire una presa in carico completa della persona, dal punto di vista sanitario, socio sanitario e sociale – ha dichiarato il Ministro Alessandra Locatelli in una nota - consentirà di superare le estreme frammentazioni di prestazioni, servizi e misure e la riforma del sistema di valutazione dell’invalidità civile è fondamentale per semplificare e sburocratizzare gli attuali percorsi complessi, eliminare le ripetute visite di controllo e per ottenere certificati e visite mediche in tempi più accettabili”.

Modalità assegnazione e valutazione unificata

Per i casi di inabilità lavorativa totale, la pensione si otterrà a seguito dell’invio semplificato della domanda all’Inps allegando la documentazione medica idonea; successivamente verrà fissata una visita di accertamento con cui la commissione medica potrà procedere con la valutazione della tipologia e della percentuale di menomazione.

Relativamente alla valutazione, invece, a partire dal primo gennaio 2026 partirà il percorso unificato che prevede che la certificazione con cui viene accertata la sussistenza della condizione di disabilità avvenga contestualmente all’accertamento dell’invalidità civile. Questo processo sarà differenziato rispetto alla valutazione multidimensionale del progetto di vita della persona con disabilità.

Inoltre sarà attivato il riconoscimento del diritto all’accomodamento ragionevole che introduce modifiche e adattamenti finalizzati a garantire l’esercizio dei diritti civili e sociali alle persone con disabilità.

Quando entreranno in vigore le innovazioni

Le modifiche apportate dai decreti saranno effettive tra il 2025 e il 2026 “con una sperimentazione che partirà il 1 gennaio 2025 e avrà la durata di 12 mesi. Finito l’iter di approvazione della norma, come previsto dalla milestone del Pnrr entro giugno 2024, quindi dopo il passaggio in Conferenza unificata e al Consiglio di stato e prima di andare ai pareri delle commissioni interessate di Camera e Senato, inizieremo un intenso percorso di formazione che coinvolgerà enti e territori per l’elaborazione del progetto di vita”.

Unica novità che sarà attiva già a partire dal 2024 sarà lo stop ai controlli periodici per le persone che soffrono di malattie cronico-degenerative riconosciute o per disabilità gravi.

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