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Pignoramenti dai conti correnti, cosa cambia con la nuova convenzione con l'Agenzia delle Entrate

In arrivo una nuova convenzione che agevola il versamento dovuto. Inoltre è stato semplificato l’accesso degli ufficiali giudiziari alle banche dati

Pignoramenti dai conti correnti, cosa cambia con la nuova convenzione con l'Agenzia delle Entrate

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Pignoramenti dai conti correnti, maggiore efficienza nel recupero dei crediti giudiziari

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Novità in merito ai pignoramenti sui conti correnti. Da oggi i prelievi nei confronti dei debitori ai fini di giustizia diventano più semplici ed efficienti grazie all'entrata in vigore di una nuova convenzione tra il ministero della Giustizia e l'Agenzia dell'Entrate. Questa innovativa collaborazione apre le porte delle banche dati fiscali agli ufficiali giudiziari che potranno effettuare ricerche mirate per individuare beni e liquidità che possono essere oggetto di pignoramento. Ecco tutte le novità del caso.

L’accesso

La misura è stata annunciata dal ministero della Giustizia sotto la guida di Carlo Nordio, offre un accesso autonomo agli ufficiali giudiziari alle banche dati dell'Agenzia dell'Entrate. Questa novità è fondamentale per svolgere ricerche telematiche che riguardano beni che possono essere oggetto di pignoramento su richiesta dei creditori o di procedura concorsuale da parte del curatore della liquidazione giudiziale. Gli accessi sono regolamentati dall'articolo 492 bis del codice di procedura civile, il quale ha recentemente subito modifiche per semplificare il processo di accesso alle banche dati.

Le banche dati

Grazie al lavoro svolto dal Dipartimento per la transizione digitale della giustizia e l'analisi statistica è stato possibile effettuare la connessione alle banche dati dell'Agenzia dell'Entrate per tutti gli Uffici Nep (Uffici notificazioni, esecuzioni e protesti). Per questa ragione gli uffici hanno la possibilità di avere un accesso facile e immediato ai dati riguardanti i beni che possono essere oggetto di esecuzione forzata o procedure concorsuali.

La procedura

In sintesi, dopo aver individuato i beni, si può procedere rapidamente all'esecuzione forzata o alle procedure concorsuali. La maggiore disponibilità di informazioni, resa possibile dall'interoperabilità delle banche dati, rende sempre più brevi le tempistiche per il processo di raccolta di dati patrimoniali e reddituali su cui il giudice può basarsi per il recupero dei crediti. Potrebbe essere un passo importante anche nei confronti di novità in ambito di riscossione per avere una maggiore raccolta di informazioni sui creditori, fino all'accesso ai conti correnti, al fine di facilitare le procedure esecutive anche nel contesto della riscossione fiscale.

Dove si applica

Questa novità viene applicata a tutte le banche dati nell'anagrafe tributaria, compreso l'archivio dei rapporti finanziari e alle banche dati degli enti previdenziali.

Inoltre al fine di effettuare il recupero o la cessione dei crediti, curatori, commissari e liquidatori giudiziari possono utilizzare queste disposizioni per accedere ai dati relativi ai soggetti nei confronti dei quali la procedura ha motivi di credito, anche in assenza di un titolo esecutivo a loro favore.

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