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Quanto guadagna un farmacista? Contano esperienza, mansioni e categorie

Professione complessa e di grande responsabilità, può presentare differenze retributive fra pubblico e privato, Nord e Sud, o per anzianità lavorativa e livello di esperienza

Quanto guadagna un farmacista? Contano esperienza, mansioni e categorie
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Riferimento importante, dai quartieri delle città alle comunità più isolate, i farmacisti sono professionisti sanitari che si occupano della distribuzione di medicinali, prodotti per la salute e il benessere, oltre a svolgere, come vedremo, altri importanti servizi, come la somministrazione di vaccini, supporto che si è rivelato molto importante durante l’emergenza pandemica. Ma vi siete mai chiesti quanto guadagnano? Sono molti i fattori che concorrono a determinarne lo stipendio, così come diverse sono le tipologie in cui può essere declinata questa professione, dai farmacisti proprietari ai dipendenti, dai neolaureati a quelli con lunga esperienza. Cerchiamo dunque di conoscere meglio questa figura professionale, partendo da percorso di studi e mansioni.

Formazione e mansioni del farmacista

Secondo l'OCSE sono quasi 100.000 i farmacisti in Italia (almeno come qualifica professionale), anche se a praticare la professione sono circa 73.500; 1,24 su 1.000 abitanti, per chi ama le statistiche. Nel nostro Paese è presente una farmacia ogni 2.952 abitanti (siamo in linea con la media europea, che ne stima una ogni 3.275), per un totale di più di quasi 20.000 esercizi, di cui oltre 18.000 privati (dati Federfarma 2022).

Per diventare farmacista è necessario conseguire la laurea a ciclo unico, a scelta fra due percorsi simili, anche se con qualche differenza: il corso di laurea in Farmacia e il corso di laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. Entrambi prevedono l'acquisizione di 300 crediti universitari e hanno una durata di cinque anni, incluso il tirocinio, necessario per ottenere l'abilitazione all’esercizio della professione, della durata di 900 ore, per un periodo totale di 6 mesi. Dopo laurea e tirocinio, bisognerà superare l'Esame di Stato, solitamente fissato in due sessioni per anno.

L’attività principale di questo professionista, consiste nel vendere farmaci da banco e con ricetta medica, oltre a confezionare farmaci rispettando la posologia dei componenti, le richieste specifiche e le caratteristiche del paziente (i cosiddetti “preparati galenici”). I farmacisti sono inoltre veri e propri esperti dei farmaci, incaricati di consigliare i pazienti sui prodotti farmaceutici più indicati per loro, in virtù della profonda conoscenza acquisita dei principi attivi e degli eccipienti, e sono tenuti a verificare le ricette elaborate dai dottori, oltre a tenere registri su farmaci venduti con le rispettive quantità. Possono anche vendere integratori, alimenti dietetici, dispositivi medici e prodotti cosmetici. Fra gli altri servizi, possono effettuare la misurazione di pressione, altezza e peso, e alcune attività di screening sanitario, come i test per il colesterolo e il diabete e quelli per le intolleranze alimentari. Tra le competenze di questa figura rientrano anche la somministrazione dei vaccini, come quello antinfluenzale o quello contro il Covid.

Come si determina il guadagno

Tra gli elementi che più incidono nel determinare lo stipendio dei farmacisti, come per molte altre professioni, c’è l'esperienza. Lo stipendio di un farmacista a inizio carriera è mediamente di circa 1.300 euro, che raggiunge un massimo di 1.600 tra i 4 e i 20 anni di servizio, per attestarsi sui 1.800, superati i 20 anni di attività. La retribuzione varia anche in funzione del tipo di farmacia, del luogo in cui si trova, delle responsabilità del farmacista, secondo quanto stabilito dal CCNL di categoria. Nelle farmacie municipalizzate, ad esempio, lo stipendio va dai 1.350 euro di un dipendente di sesto livello fino ai 2.325 dei dipendenti di livello Q; in quelle private urbane, invece, per un dipendente inquadrato nel primo livello super, lo stipendio parte dai 2.255 euro.

Entrando più nel dettaglio, il livello 1 corrisponde al farmacista collaboratore dopo 24 mesi di servizio, dal secondo al sesto livello sono inquadrati rispettivamente i lavoratori di concetto, i coadiutori di farmacia, i contabili e i cassieri, i fattorini e infine gli addetti alle pulizie. Il livello Q1 corrisponde poi al ruolo di direttore, il Q3 al farmacista con più di 2 anni di anzianità che gestisce uno o più servizi all’interno della farmacia. Introdotto di recente, il livello Q2 inquadra un ruolo intermedio, per riconoscere una maggiore remunerazione ai farmacisti con funzioni suppletive.

I farmacisti impegnati nei turni di notte ricevono una retribuzione più elevata rispetto ai colleghi in servizio durante il giorno. La retribuzione per una notte di lavoro in farmacia è in media di circa 120 euro netti.

Come detto, per i farmacisti dipendenti, lo stipendio è determinato principalmente dal tipo di contratto e dall’esperienza. Dopo 20 anni di attività professionale, si può arrivare a guadagnare più di 1.800 euro netti al mese. Il discorso cambia se si è proprietari di una farmacia: lo stipendio medio di un titolare è di circa 6.000 euro, che possono arrivare a 10.000 e oltre per chi possiede importanti farmacie situate nelle zone centrali di grandi città.

Va però tenuto presente che il farmacista titolare deve considerare diverse voci di spesa, relative a locale (affitto o mutuo), utenze, tasse e imposte, manutenzione, e ancora, gestione della Partita Iva e versamento dell’imposta sul valore aggiunto, con aliquote al 4%, 10% e 20% per i prodotti farmaceutici. Ci sono poi il costo di commercialista ed eventuali altri consulenti, acquisto delle merci, stipendi dei dipendenti, servizi di assistenza e assicurazione e per la vigilanza. Spese cui vanno aggiunte quelle una tantum o sporadiche per arredo locale, camici, apparecchiature di laboratorio, sistemi di sicurezza come telecamere a circuito chiuso e allarmi.

Differenze di stipendio anche fra farmacie e parafarmacie. Qui lo stipendio medio è di circa 1.200 euro netti al mese, contro i circa 1.300 delle farmacie.

Il farmacista può percepire uno stipendio più o meno elevato anche in base alla regione in cui lavora, al costo della vita (le regioni del Nord Italia risultano più care rispetto a quelle del Sud) e al volume d'affari delle farmacie della regione in questione. Per fare un esempio, il guadagno di un professionista del settore in Lombardia supera in media del 10% quello di un collega del Lazio.

Per la categoria dei farmacisti d’ospedale, il salario di base ammonta a circa 3.308 euro al mese (dati Indeed 2022), cifra che può oscillare fra i 2.557 ai 3.462 euro mensili e che rappresenta lo stipendio medio dei farmacisti dipendenti all'interno delle farmacie di ospedali e ospedali pediatrici, cliniche private e pubbliche, residenze per anziani e comunità dedicate alle persone con disabilità o tossicodipendenti, che presentino una struttura sanitaria al proprio interno. Anche in questo caso, lo stipendio effettivamente percepito da chi svolge questa funzione sanitaria può variare anche molto, in base ai diversi fattori descritti precedentemente.

I guadagni in Europa

Dopo aver visto quanto guadagna un farmacista in Italia, volgiamo lo sguardo oltreconfine, per conoscere le retribuzioni dei colleghi in alcuni dei principali paesi europei, nominalmente e geograficamente. In Francia, ad esempio, lo stipendio mensile netto è compreso tra 2.800 e 3.000 euro, mentre chi esercita la professione in Germania percepisce uno stipendio di circa 2.900 euro mensili. In Svizzera i farmacisti a inizio carriera guadagnano un minimo di 3.250 franchi svizzeri al mese, pari a 2.700 euro, cifra che nel giro di cinque anni può superare i 3.500. Spostandoci nel Regno Unito, un farmacista londinese guadagna circa 3.000 sterline al mese (pari a circa 3.

500 euro), anche se tale cifra va parametrata al costo della vita di una delle città più care al mondo.

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