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Rottamazione quater, quando scade e come rinviarla

Secondo la Legge n. 197/2022 sarà possibile effettuare il versamento senza incorrere in sanzioni e nel paramento di interessi di mora, delle prime due rate

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Proroga per la Rottamazione-quater. Coloro che hanno aderito alla misura dovranno pagare entro lunedì prossimo, 18 dicembre, le prime due rate della rottamazione delle cartelle, per chi non avesse ha già saldato il debito con il Fisco. Il nuovo termine di scadenza è stato previsto dal decreto Anticipi, approvato il giorno 14 dicembre 2023 dall'esecutivo. Ecco tutte le novità

Il pagamento delle prime due rate

Secondo la Legge n. 197/2022 sarà possibile effettuare il versamento senza incorrere in sanzioni e nel paramento di interessi di mora, delle prime due rate della rottamazione-quater. In base a quanto stabilito all'interno dell’emendamento il versamento della prima o unica somma dovuta in scadenza il 31 ottobre 2023 e della seconda rata, con deadline il 30 novembre 2023 dovranno essere effettuati, come anticipato, entro il 18 dicembre 2023. Non valgono più i 5 giorni di flessibilità che in precedenza venivano messi a disposizione.

Le altre rate

Al fine di mantenere i benefici della rottamazione-quater sarà poi richiesto di effettuare il versamento della terza rata entro il 28 febbraio 2024. In questo caso, però, è prevista la tolleranza nel versamento di cinque giorni. Quindi il pagamento verrà considerato tempestivo se fatto entro lunedì 4 marzo 2024. Nel 2024 le rate restanti dovranno essere saldate entro e non oltre i gironi 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre, ovvero in base alle scadenze del proprio piano.

Mancato pagamento

Nel caso in cui si verificasse una situazione di mancato pagamento o se il versamento avvenisse oltre il termine ultimo o per importi parziali, la conseguenza sarà la perdita dei benefici della misura in questione e quindi delle rispettive agevolazioni. Inoltre i versamenti effettuati verranno considerati a titolo di acconto in merito alle somme dovute.

Le motivazioni

Sul tema ci sono alcune motivazioni che hanno spinto Ezio Stellato, Presidente del Cesfi (Centro Studi sulla Fiscalità Internazionale) nel chiedere al Ministero dell’Economia di prorogare la scadenza della seconda rata al 31 gennaio 2024.

Tra queste il fatto che la misura abbia ottenuto un gran successo e, infatti, tramite il versamento della prima rata le casse dello Stato hanno incassato 1 miliardo in più di quanto era stato previsto.

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