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Rottamazione quater, adesso si estende anche ai Comuni

Regioni, province e comuni possono adottare le politiche dello stralcio delle cartelle previste dalla Rottamazione quater. Le novità introdotte nel decreto Bollette danno però agli enti locali capacità di decisioni autonome

La Rottamazione quater si estende anche ai Comuni

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Lo stralcio delle cartelle sotto i mille euro e la Rottamazione quater si estendono agli enti locali, così come da volontà del decreto Bollette.

La nuova formula per la rottamazione, voluta dal governo per ridisegnare il rapporto tra fisco e contribuenti, si estende quindi anche alle voci di spesa la cui riscossione è demandata direttamente a Regioni, Province e Comuni oppure agli organi incaricati da queste per procedere all’incasso.

Fino ad oggi le disposizioni della Rottamazione quater e dello stralcio delle cartelle erano applicabili soltanto ai debiti gestiti dall’Agenzia delle Entrate, unica via possibile per godere delle sanatorie.

Le novità sulla Rottamazione quater

A dettare le norme saranno i sindaci, i presidenti delle province e quelli delle regioni i quali, mediante apposite delibere, stabiliranno i confini e le modalità con le quali aderire alla Rottamazione quater e allo stralcio delle cartelle di importi inferiori ai mille euro. Saranno quindi variabili da comune a comune sia le logiche con le quali i contribuenti saranno avvertiti dell’esistenza di un debito nei confronti delle entità erariali sia i vincoli per l’adesione alle sanatorie.

La Rottamazione quater, la cui scadenza è il 30 giugno 2023, contempla i debiti contratti con il fisco dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022 senza pagare interessi e sanzioni. Rientrano nelle norme della rottamazione anche gli importi i cui relativi atti non sono ancora stati notificati al contribuente e anche quelli già sottoposti a pagamenti rateali, agevolati o a sospensioni concordate.

Lo stralcio delle cartelle

Riguardo le tasse o le multe che sarebbero state da pagare, tra il primo gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015, e i cui importi sono inferiori ai mille euro, tale soglia che non deve essere superata tenendo conto degli interessi e le sanzioni accumulatesi nel corso del tempo.

Occorre fare attenzione: l’importo dovuto, sia questo relativo a tasse o ammende, va interamente pagato ma non viene tenuto conto degli interessi di ritardo e le sanzioni.

Anche in questo caso, l’esecutivo si sta adoperando per restringere quell’ampia forchetta delle cartelle esattoriali inesigibili che, secondo la Consulta, a livello nazionale rappresentano la cifra monstre di 1.100 miliardi di euro, denaro in meno nelle casse della cosa pubblica e che si trasforma in una minore capacità di spesa in favore della comunità.

La parola passa ora agli enti locali ai quali spetta il compito di deliberare in merito.

Ai contribuenti il compito di tenersi aggiornati consultando i siti web o contattando gli uffici preposti.

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