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"Tariffe in aumento". Ryanair, l'ex low cost che alza ancora i prezzi

Nonostante il caro-tariffe, i numeri di fatturato e passeggeri della compagna Ryanair sono in aumento: ecco cosa ha dichiarato il suo amministratore delegato che parla di numeri record

"Tariffe in aumento". Ryanair, l'ex low cost che alza ancora i prezzi
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Nonostante il mercato sia in netta ripresa ma sconta ancora le difficoltà legate alla pandemia e soprattutto all'inflazione, la compagnia irlandese low-cost Ryanair sembra non conoscere crisi nonostante l'aumento dei prezzi dei biglietti mediamente del 10%. In una lunga intervista al Corriere della Sera, l'ad Michael O’Leary ha fatto il punto della situazione soddisfatto dei risultati in costante crescita.

"Tariffe aumenteranno ancora"

Dal momento che la domanda continua a essere molto elevata, non rientra nei piani della compagnia abbassare le tariffe: "Stiamo chiudendo una settimana che potrebbe battere il nostro record storico: se il dato più alto è stato, a inizio 2020, di 4,13 milioni di prenotazioni nei sette giorni, questa settimana dovremmo chiudere con 4,8 milioni grazie soprattutto all’Italia che sta andando benissimo", ha dichiarato senza peli sulla lingua O'Leary. Nei prossimi mesi, però, i ticket per volare con Ryanair aumenteranno ancora nonostante le tariffe siano già "più alte del 10% rispetto al periodo pre Covid ed è probabile che continuino a salire", ha aggiunto. Non certamente una buona notizia per i milioni di passeggeri che si spostano in Italia e in Europa e che spesso non hanno alternative a causa della mancanza di altri vettori.

Ryanair scansa la recessione

Conti alla mano di O'Leary, la low-cost (si potrebbe dire ex low-cost) ha stimato un fatturato massimo fino a 1,425 miliardi di euro per il 2023 in aumento rispetto a 1,20 miliardi dell'anno scorso. Nonostante il caro-prezzi, si continua ad acquistare e viaggiare tant'é che ogni giorno si procede a prenotazioni da record con una media di 700mila ogni 24 ore secondo quanto dichiarato dal numero uno della compagnia che, entro la prossima estate, porterà a 95 il totale dei velivoli negli scali italiani. Al Corriere, O'Leary ha spiegato in quattro punti perché non teme la recessione: gli europei ​"continuano a viaggiare e la prossima estate lo faranno sempre più all’interno dei confini continentali perché l’Asia resta sempre un’incognita per loro e l’euro è troppo debole nei confronti del dollaro", dichiara. La fine della pandemia fa poi registrare un aumento dei viaggi d'affari, gli americani che tornano nel nostro Continente e i Paesi asiatici che tornano a volare nei Paesi dell'Eurozona. Queste quattro motivazioni rendono Ryainar molto forte nonostante la crisi economica in vari settori.

Il calo nelle prenotazioni non si avverte perché, spiega O'Leary, "parliamo di una recessione anomala: certo, i costi sono in rialzo e l’inflazione si fa sentire, ma questo avviene in una situazione in cui in diversi Paesi lavorano quasi tutti e quindi hanno soldi da spendere". L'attuale fortuna di Ryanair dipende, però, anche e soprattutto dall'insuccesso degli avversari: l'altra importante low-cost, WizzAir, ha tagliato molti voli scegliendo di aumentare le rotte di medio e lungo raggio per il Medio-Oriente e altri Paesi. "Di fatto se ne vanno dalle rotte brevi perché non possono competere con Ryanair", afferma sicuro di sè l'ad, "aprono e chiudono le rotte velocemente. Non credo sia una compagnia gestita bene dal punto di vista delle operazioni anche se hanno una buona flotta".

La polemica siciliana e il caro-prezzi a Natale

La Regione Sicilia ha accusato le compagnie aeree e la stessa Ryanair di aver deliberatamente aumento i prezzi dei voli per i viaggi in entrata e uscita: O'Leary ha risposto dicendo che si tratta di "un'accusa senza senso" perché il numero dei voli sarebbe stato aumentato mentre sarebbe diminuita l'offerta di WizzAir e Ita nel periodo natalizio. A tal proposito, il caro-voli a fine dicembre si spiega con i numerosi rientri della gente per trascorrere le festività con i propri cari e le associazioni sul piede di guerra per prezzi intorno a 5-600 euro. "È in tutti i mercati così: a Natale si paga di più di fine gennaio o febbraio perché la gente viaggia per vacanza o per tornare in famiglia a Natale o Capodanno, non certo dopo le feste". Forte del fatto suo, il leader di Ryanair promesse nuovi Boeing 7373 Max entro tre anni per far crescere i passeggeri annui da 168 milioni fino a 225.

"E torneremo a parlare con Boeing e Airbus per ordinare altri velivoli", conclude.

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