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Tregua fiscale, prorogate le scadenze per i pagamenti

Arriva la pace fiscale per i contribuenti con un nuovo calendario sui pagamenti per irregolarità formali, rottamazioni quater e ravvedimento operoso speciale

Tregua fiscale, prorogate le scadenze per i pagamenti

C'è più tempo per regolarizzare le proprie posizioni con l'Agenzia delle Entrate grazie a numerose proroghe decise dal governo con il D.L del 30 marzo 2023, il "decreto bollette" pubblicato in Gazzetta Ufficiale: la tregua fiscale ha adesso un nuovo calendario grazie al quale ci sarà più tempo per non incorrere in sanzioni e interessi nei confronti del Fisco e allungare i termini inizialmente previsti dalla Legge di Bilancio.

Il calendario con le novità

Le buone notizie per gli italiani riguardano alcune rognose scadenze che sarebbero dovute avvenire in marzo ma vengono spostate a dopo l'estate andando incontro ai professionisti e contribuenti. Tra le proroghe che inizialmente erano fissate al 31 marzo e sono slittate al 30 settembre c'è il ravvedimento speciale mentre un mese dopo, al 31 ottobre 2023, slittano i termini per le irregolarità formali. Se ne parla dopo l'estate (30 settembre) anche per il pagamento della prima rata che riguarda le sanatorie delle liti tributarie pendenti: più tempo anche "per gli avvisi di accertamento, di rettifica e di liquidazione non impugnati al 1° gennaio 2023 e che sono divenuti definitivi tra il 2 gennaio e il 15 febbraio 2023", come scrive IlSole24Ore.

Le scadenze di aprile

Tregua fiscale sì ma non bisogna mancare l'appuntamento del 30 aprile quando non sarà più possibile inoltrare la domanda telematica che riguarda la rottamazione quater per i debiti affidati alla riscossione del periodo dal 1° gennaio 2000 a 22 anni e mezzo dopo, il 30 giugno 2022. Dopo che verranno comunicati importi e piano dei versamenti, i cittadini dovranno versare la prima (o unica) rata entro il prossimo 31 luglio. Ma la data del 30 aprile sarà importante anche per un altro motivo: saranno annullati tutti gli importi residui fino a milleeuro "affidati all'agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015".

Come accennato all'inizio, bisognerà saldare anche le irregolarità formali ma ci saranno sette mesi in più di tempo: dal 31 marzo al 31 ottobre per la prima rata, il 31 marzo dell'anno prossimo sarà il termine ultimo per pagare anche la seconda.

Ravvedimento operoso speciale

Alcuni mesi in più di tregua fiscale anche per ciò che riguarda il cosiddetto ravvedimento operoso speciale che come spiegano gli esperti riguarda soltanto le violazioni delle "dichiarazioni sui tributi amministrati dall'Agenzia delle Entrate". La differenza sostanziale rispetto al ravvedimento ordinario è la riduzione delle sanzioni "fissata a un diciottesimo del minimo e che è possibile effettuare il pagamento in forma rateale. A tal proposito, slitta quindi di 7 mesi, al 30 settembre 2023, tutto ciò che rigurda il pregresso delle violazioni ma fino al 31 dicembre 2021 e antecedenti (quindi non il 2022).

Se la prima rata può essere versata alla fine di settembre, la seconda dovrà essere versata entro il 31 ottobre e così via mese per mese fino a dicembre mentre il calendario del 2024 impone i pagamenti entri il 31 marzo, il 30 giugno, il 30 settembre e il 20 dicembre.

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