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Il colpaccio del senatore Compra e vende un palazzo: in 24 ore incassa 18 milioni

Riccardo Conti paga 26,5 milioni un edificio di prestigio a Roma e lo cede subito per 44,5 milioni all’ente di Previdenza degli psicologi

Il colpaccio del senatore Compra e vende un palazzo: in 24 ore incassa 18 milioni

Proprio nel giorno in cui infuria­no le polemiche per i 13 milioni di euro intascati dall’ex tesoriere del­la Margherita Luigi Lusi e poi da questi «reinvestiti» in immobili, il tg La7 rivela una speculazione edi­lizia che riguarderebbe, invece, un senatore del Pdl, Riccardo Conti. L’operazione, secondo il telegior­nale di Mentana, risale al 31 genna­io di un anno fa, quando il senatore del centro destra avrebbe acquista­to e rivenduto nello stesso giorno un palazzo nel centro storico di Ro­ma, a due passi dalla celebre fonta­na di Trevi, ricavandone un son­tuoso plusvalore.

L’immobile è quello al civico 64 di via della Stamperia, e Conti lo avrebbe comprato, senza garanzie e senza anticipi, tramite una sua so­cietà immobiliare, la Estate Due di Brescia, che ha un capitale sociale di 73mila euro, dal Fondo Omega, gestito dalla Fimit di Massimo Ca­puti per conto del gruppo Intesa San Paolo, che tramite il fondo im­mobiliare intendeva valorizzare le dismissioni del proprio patrimo­nio. Il prezzo a cui l’edificio sareb­be passato a Conti è pari a 26,5 mi­lioni di euro, 6.800 euro al metri quadro. Un prezzo senza dubbio concorrenziale, considerata la zo­na e il prestigio del palazzo.

E sicu­ramente un prezzo ben inferiore a quello a cui la stessa «Estate Due» del senatore, quello stesso giorno, rivende la proprietà appena acqui­­stata all’Enpap, l’ente di previden­za degli psicologi, che acquista i cinque piani più seminterrato del­l’immobile per 44,5 milioni di eu­ro, con una quotazione di 11.400 euro a metro quadro.

Un valore non lontano da quelli di mercato, ma sbilanciato un po’ troppo dalla valutazione messa nera su bianco nella compravendita di poche ore prima, e che arriva a sfiorare i 14mi­la euro a metro quadro aggiungen­do l’Iva, che ha comportato per l’ente un esborso complessivo di 54 milioni di euro. Il dubbio, posto dal tg de La7 , è che l’Enpap,gestita da Angelo Arcicasa, non poteva al momento della stipula non sapere l’«origine» di quella proprietà, e dunque non poteva ignorare che quello stesso immobile era passa­to di mano lo stesso giorno a un prezzo inferiore di ben 18 milioni. Già qualche mese fa, a settem­bre 2011, la newsletter-web «Infoe­npap», che tratta tematiche relati­ve all’ente previdenziale degli psi­cologi, poneva domande su quel vi­stoso investimento immobiliare costato «circa il dieci per cento del patrimonio dell’ente», che peral­tro aveva già acquistato una nuova sede nel 2000 (4,5 milioni di euro per 1.150 metri quadri). Arrivando nel numero di dicembre a rivelare che il palazzo era stato comprato da una società che l’aveva a sua vol­ta acquistato lo stesso giorno.

Ma non rivelando l’importo della pri­ma compravendita.

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