Economia

Commercio estero, scende il deficit dell'Italia

Il deficit della bilancia commerciale italiana extra-Ue scende a 513 milioni di euro a settembre, a fronte dei 3,275 miliardi segnati nello stesso mese del 2008 e i 970 milioni di agosto 2009. Il viceministro Urso: si rafforza la ripresa

Roma - Il deficit della bilancia commerciale italiana extra-Ue scende a 513 milioni di euro a settembre, a fronte dei 3,275 miliardi segnati nello stesso mese del 2008 e i 970 milioni di agosto 2009. In pesante flessione le importazioni, che si sono assestate a 11,010 miliardi con un calo tendenziale del 29,4% rispetto ai 15,602 miliardi segnati a settembre dell’anno scorso. Le esportazioni sono invece diminuite del 14,8% su base annua a 10,497 miliardi dai 12,327 miliardi dello stesso mese del 2008. Nei primi nove mesi dell’anno la bilancia commerciale italiana risulta in rosso di 3,680 miliardi, in forte miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso quando segnò un passivo di 19,579 miliardi. A favorire il restringimento del deficit è stato soprattutto il raffreddamento del costo del petrolio. Al netto dei prodotti energetici, tra gennaio e settembre l’Italia ha registrato un attivo commerciale di 25,73 miliardi di euro in linea con l’avanzo di 25,936 miliardi dello stesso periodo del 2008.

Urso: "Si rafforza la ripresa" "Se a luglio verso i mercati extra Ue c’era stata una prima scintilla (+5%) a settembre è arrivata quella fiammata che ci aspettavamo (+17,4%), che rafforza la ripresa delle nostre esportazioni e ci permetterà di chiudere l’anno recuperando in parte il passivo del primo semestre 2009", spiegaAdolfo Urso, vice ministro allo Sviluppo economico con delega al Commercio estero, commentando i dati diffusi dall’Istat. "La forte crescita congiunturale dell’export italiano verso i Paesi extra Ue indica chiaramente che la fase più pesante della crisi è ormai alle spalle. È da due trimestri consecutivi che la diminuzione dei dati dell’export verso i Paesi extra UE è ferma allo 0,4%, ciò significa che sotto il profilo congiunturale il periodo più acuto della crisi del nostro interscambio, vissuto nel quarto trimestre del 2008 e nel primo del 2009, è da ritenersi superato. Resta l’incognita delle esportazioni italiane verso l’Unione Europea dove invece la crisi è più acuta, ma questo dimostra la vitalità e l’intraprendenza delle nostre imprese che sono riuscite a ricollocarsi, prima di altri, sui nuovi mercati in crescita".

"Questo sprint di settembre - prosegue Urso - ha permesso di recuperare su base cumulata nei primi nove mesi del 2009 un calo del nostro export più accettabile (- 19,7%) e se la tendenza resterà invariata il quarto quadrimestre dell’anno si confermerà il periodo più positivo dell’export e sarà anche elemento trainante della ripresa economica interna con la crescita di ordinativi e fatturato dell’industria».

Per il vice ministro Urso «si profila quindi, come avevamo già preannunciato, un azzeramento del nostro passivo commerciale entro fino anno".

 

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