Cultura e Spettacoli

Conoscere per essere "Liberi di scegliere"

Conoscere per essere "Liberi di scegliere"

Una due giorni ad alto tasso liberale non si vedeva da tempo. Si è tenuta ieri e continua oggi a Piacenza. C'è lo zampino di Corrado Sforza Fogliani, per una vita presidente della Confedilizia, piacentino, presidente della locale banca, e che i lettori del Giornale conoscono da tempo. A Piacenza, si inaugura il primo «Festival della cultura della libertà». Si chiama «Liberi di scegliere», un titolo impegnativo che evoca il testo di Milton e Rose Friedman, e le loro lezioni televisive tenute agli inizi degli anni '80 sul network americano Pbs.

Ci saranno George Selgin, Francesco Forte, Carlo Lottieri, Alberto Mingardi, Franco Debenedetti e Lorenzo Infantino che meglio di tanti ha insegnato e conosce la scuola austriaca e l'individualismo metodologico. E ancora: Markus Krienke, Paola Peduzzi, Luciano Capone, Pierluigi Magnaschi, Giorgio Spaziani Testa che ha preso il timone dell'associazione dei proprietari di casa, Silvio Boccalatte, Stefano Moroni, Claudio Cerasa, Massimo Bordin, Luca Bizzarri, Paolo Luca Bernardini, Luca Diotallevi, Roberto Brazzale, Andrea Favaro, Nicola Iannello, Alessio Morosin, Raimondo Cubeddu, Eugenio Somaini, Roberto Festa, Guglielmo Piombini, Carlo Stagnaro, Gianluca Barbera, Aldo Canovari, Florindo Rubbettino, Luigi Marco Bassani, Sergio Belardinelli, Daniele Velo Dalbrenta. Sono i nomi, relativamente pochi, che tengono accesa la fiammella del liberalismo in Italia. L'organizzazione del festival è stata condivisa da Confedilizia, insieme con Il Foglio, Students for Liberty, Fondazione di Piacenza e Vigevano e dall'Associazione Luigi Einaudi.

Alcuni dei temi affrontati: «L'Europa tra Unione e disunione», «Statalismi di destra e di sinistra. Come uscire dal dirigismo?», «Sovranità statale, islamismo politico e pluralismo culturale», «Le origini della Fed e il rapporto tra libertà e moneta», «La lezione di Sergio Ricossa. Un ricordo», «L'attualità di Luigi Einaudi». Questi incontri saranno l'occasione, più di mille rubriche, per seguire la massima einaudiana: conoscere per deliberare. In un mondo, quello dei festival, delle feste culturali, in cui l'ingrediente liberale è piccola dose, quello di Piacenza è al mondo al contrario. Una manifestazione in cui l'origine conta.

Tanti auguri alla prima, si spera, di una lunga storia di manifestazioni dal sapore controcorrente.

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