Economia

Consumi elettrici record Ritorna l’allarme sul gas

Consumi elettrici record Ritorna l’allarme sul gas

da Milano

Nuovo record dei consumi elettrici, ma questa volta non c’è allarme black out: i margini di riserva, afferma Terna che gestisce la rete nazionale di trasmissione, «sono adeguati a mantenere il sistema in equilibrio». Anche se nei prossimi giorni i consumi, come prevedibile, dovessero mantenersi elevati. Piuttosto i timori vengono dalle forniture di gas, con il rischio che si ripeta la situazione di due inverni fa: «Se l’inverno dovesse continuare ad essere freddo e lungo, potrebbe causare qualche problema serio di importazione di gas» ha detto ieri l’ad Enel, Fulvio Conti, che ha sottolineato che l’Italia ha scelto di produrre l’elettricità con il gas, ma senza fare gli investimenti necessari: «Come la Francia dipende dal nucleare, noi dipendiamo dal gas, ma dobbiamo puntare al modello tedesco che è un po’ più bilanciato perché prevede che il 47% dell’energia derivi dal carbone, il 26% dal nucleare, il 12% dalle rinnovabili e il resto dal petrolio», ha aggiunto. Secondo Conti, «in Italia l’energia da fonti rinnovabili è il 17%, quella derivante dal carbone il 14%, dal gas il 60% e quella derivante dal petrolio il 9%». Troppo gas, quindi, e i rigassificatori per ora restano sulla carta. Tra l’altro, l’Enel sta cercando di diversificare nel carbone, ma trova fortissime opposizioni soprattutto a livello locale.
Resta il fatto che i consumi elettrici crescono e che ieri alle 17.30 è stato toccato il nuovo record a 56.810 megawatt, 221 in più rispetto al 20 luglio di quest’anno e 2.400 in più sul precedente record invernale del 13 dicembre 2006. «Gli oltre 2.400 megawatt di differenza - sottolinea Terna - corrispondono a un valore superiore al consumo di una grande città come Roma». I soli consumi per le festività natalizie vengono stimati da Terna in 1.000 Mw in più, cui si aggiungono quelli per l’illuminazione in un periodo in cui i giorni sono particolarmente corti e per le basse temperature che, soprattutto al Sud, provocano un massiccio ricorso al riscaldamento elettrico.


Infine, quanto all’Enel, Conti ha commentato che «con il Tesoro azionista al 31% difficilmente può essere scalata, anche se non mi sorprende il fatto che qualcuno voglia scalare».

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