Economia

Conti pubblici, ora la Bce fa pressing sull'Italia E l'effetto Grecia fa salire i rendimenti dei Btp

Dopo un’espansione congiunturale dello 0,8% nel primo trimestre, la crescita rallenta. Possibili tensioni sui bond per Spagna, Belgio e Italia. E all'Italia la Bce chiede chiarimente sulla manovra per il biennio 2013-2014: "Non c'è sufficiente riscontro in misure concrete"

Conti pubblici, ora la Bce fa pressing sull'Italia 
E l'effetto Grecia fa salire i rendimenti dei Btp

Bruxelles - Negli ultimi tre mesi i premi di rendimento decennali "si sono notevolmente ampliati" per Grecia, Irlanda e Portogallo. A lanciare l'allarme è la Bce sottolineando che "anche le tensioni nei mercati del debito sovrano di Belgio, Italia e Spagna si sono riflesse in questo periodo nelle oscillazioni relativamente ampie dei differenziali con i titoli tedeschi". In particolar modo, l'Istituto centrale ha invitato il Belpaese a specificare le manovre previste per il 2013 e il 2014. Intanto l'effetto Grecia si riflette anche sui rendimenti dei titoli di stato europei. Il premio di rendimento che i Btp italiani pagano rispetto ai bund decennali tedeschi è volato a oltre 200 punti base, segnando i massimi dallo scorso gennaio. Lo spread decennale viaggia a livelli record per la Spagna (a 280 punti). Tensioni alle stelle anche per Grecia (1.495), epicentro della crisi, Portogallo (790) e Irlanda (862).

La crescita nell'Eurozona Le statistiche più recenti per l’area euro "segnalano per il secondo trimestre il procedere dell’espansione dell’attività economica, ancorchè a un ritmo più moderato". La stima - dopo un’espansione congiunturale dello 0,8% nel primo trimestre - appare nel bollettino mensile della Banca centrale europea, secondo cui "questo rallentamento rispecchia il fatto che la vigorosa crescita del primo trimestre è in parte dovuta a fattori straordinari".

La specifica della manovra L’aggiornamento del programma di stabilità italiano, che punta al pareggio di bilancio entro il 2014, indica che "vanno ancora specificati per il periodo 2013-2014 ulteriori interventi per un importo cumulato pari circa al 2,3% del pil". Nel documento la Bce, passando in rassegna i programmi di stabilità dei Paesi dell’euro, rileva che "in molti casi i piani non sono del tutto convincenti", anche perché "l’evoluzione del risanamento presentata nella maggior parte dei programmi non trova sufficiente riscontro in misure concrete, soprattutto dopo il 2011".

Anche per la Spagna la Bce nota che "le riduzioni di spesa programmate devono ancora essere specificate nel dettaglio".

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