Così si chiama a costo zero

Gli attrezzi del mestiere comprendono un computer, una connessione Internet (meglio a banda larga, tipo Adsl), un microfono e una cuffia (oppure, per i più sofisticati, un telefono da collegare a una porta Usb) e, naturalmente, il programma Skype, scaricabile al sito http://web.skype.com/home.it.html. Quindi, si comincia, non prima di aver scelto un nome utente e una password (consiglio: cambiatela spesso e usate chiavi alfanumeriche). Se l’utente Skype chiamato è in linea, la telefonata non vi costerà un centesimo, a parte la normale tariffa dovuta al gestore Internet. Se la presenza di un firewall, il “guardiano“ del vostro pc, impedisce che la chiamata vada a buon fine, entra in gioco un supernodo, un «ponte» formato da più computer in grado di veicolare la telefonata fino al punto terminale. Questo è il principio base del PeertoPeer, ed è anche il sistema che permette di migliorare la qualità della voce e ridurre il ritardo di trasferimento del segnale. Il traffico è criptato, per impedire intercettazioni. Skype offre anche la possibilità di chiamare numeri fissi o cellulari in buona parte del mondo utilizzando una carta prepagata (SkypeOut) da 10 o 25 dollari. I costi vengono abbattuti grazie alla conversione in digitale dei dati, che vengono riportati in analogico solo una volta a destinazione.

Una telefonata Milano-Sydney, per esempio, costerebbe 17 centesimi di dollaro al minuto. Un’altra opzione è SkyIn (15 dollari per tre mesi, 30 per un anno), con cui all’utente viene assegnato un numero telefonico utilizzabile in quasi ogni parte del mondo per ricevere chiamate.

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