Cronache

Costa Concordia, il varo a Civitavecchia dà lezioni di portualità ai genovesi

(...) prenotate uno «stage» tutti insieme qui a Civitavecchia, per imparare come si fa (a Savona lo hanno già capito!)
E veniamo alla «mondanità». Stupende sia la madrina, la bellissima Eva Herzigova sempre al fianco di Foschi (che solo per questa occasione ha preferito una bionda) e la «maestra di cerimonia»: Antonella Clerici, meno «statuaria» della Herzigova, ma sicuramente più affascinante, intelligente e simpatica!
La palma della più «coccolata» a bordo va, però, a un’altra prima donna, si chiama Sofia, è bellissima, ha soltanto sei mesi e ha avuto ieri, anche lei, il suo battesimo del mare: è la primogenita di Daniela e di Giovanni Onorato, il brillante e instancabile direttore generale di Costa Crociere.
Il più felice a bordo? Sicuramente Mickey Arison, neo-vincitore della «mitica» Coppa Nba Champions (che vale per il basket quanto la Coppa del Mondo per il calcio!), strappata dalla «sua» squadra: i «Miami Heat» agli agguerriti rivali di Dallas. Ieri sera tutti volevano una foto accanto ad Arison e alla «Coppa», uscita per la prima volta dagli Usa, guardata «a vista» da una professionale ed elegante addetta alla Security di nazionalità indiana.
Il più gentile con le signore? Piero Costa della dinastia fondatrice, generoso di interessanti e divertenti particolari sulla storia di Costa Crociere e ancora amato dai «vecchi» dipendenti della compagnia, con i quali lo si è visto conversare spesso. Le più eleganti? Emanuela Scarsi e Paola Cerruti, rispettivamente mogli degli architetti Vicini e Piazza (progettisti dei terminal «Costa» di Savona e Barcellona), oltre ad Angelica Buccelli, brillante avvocato aministrativista.

La vera «Star»? Proprio lei, la «Concordia» (mai nome è apparso più beneaugurale), una nave bellissima, elegante, maestosa, intrigante, come la mente dell’architetto Farkus, che ne ha curato gli interni, intelligente e frizzante, come il genio dell’ingegner Maurizio Cergol di Fincantieri che l’ha progettata, ma di questo parleremo domani.

Commenti