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Criminalità, la dichiarazione di guerra di Alfano: "I boss mafiosi moriranno in carcere e poveri"

Il ministro della Giustizia: "Noi abbiamo reso durissimo il carcere duro. Non usciranno mai e gli abbiamo sequestrato tutti i beni". Maroni annuncia l'inizio dell'attività dell'Agenzia per i beni confiscati: "In due anni requisiti 15mila beni, per un valore di 16 miliardi di euro"

Criminalità, la dichiarazione di guerra di Alfano:  
"I boss mafiosi moriranno in carcere e poveri"

Cortina - "Noi abbiamo reso durissimo il carcere duro. E nel carcere duro ci stanno tutti i boss che le fiction e i tg hanno reso famosi, tutti stanno al carcere duro e quegli ergastoli noi non li intiepidiremo mai e moriranno là, poveri perché gli abbiamo anche sequestrato i beni". E' un passaggio dell'intervento del ministro della Giustizia Angelino Alfano, dal palco della kermesse del Pdl Veneto a Cortina.

I sequestri "L'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati sta entrando in piena attività e già la prossima settimana a Isola Capo Rizzuto ci sarà un primo punto sulla questione". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a margine dell'inaugurazione di un asilo nido a Lonate Ceppino, nel Varesotto, realizzato in una villa sequestrata alla criminalità organizzata. Alla cerimonia hanno partecipato, oltre ai vertici delle forze dell'ordine sul territorio e alle autorità cittadine, anche il presidente della Provincia di Varese Dario Galdi, e il senatore del Carroccio Fabio Rizzi. "Questo asilo è uno degli oltre 15mila beni che sono stati sequestrati e confiscati in questi due anni per un controvalore di oltre 16 miliardi di euro", ha sottolineato Maroni. "Il nostro obiettivo è quello di mettere a disposizione degli enti locali il bene confiscato - ha aggiunto - e per questo abbiamo creato l'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati.

Vogliamo valorizzare il bene sottratto alla mafia, mettere a disposizione dei cittadini e far vedere che lo Stato c'é e che va sempre fino in fondo".

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