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Crocetta fa il pm e denuncia in procura il suo assessore: bufera in Sicilia

Il governatore accusa la titolare della delega al Territorio e Ambiente di avere una piscina abusiva nella sua villa a Siracusa e le chiede di dimettersi. Lei si difende sostenendo che è tutto in regola e non molla la poltrona. E lui trasmette gli atti agli uffici giudiziari

Il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta
Il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta

Ennesima bufera sul governatore siciliano Rosario Crocetta, presidente sempre più traballante e senza maggioranza di una Regione allo stremo delle forze e con le casse vuote. L'ennesimo caso che fa traballare la poltrona del governatore tsunami ormai in coda al gradimento dei governatori d'Italia riguarda l'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariarita Sgarlata: Crocetta le ha chiesto di dimettersi, accusandola di irregolarità per una piscina in odor di abusivismo nella sua villa di Siracusa. Lei si è difesa sostenendo che non c'è stata nessuna irregolarità - la piscina è prefabbricata e può essere rimossa in qualsiasi momento - e che di sicuro la procura di Siracusa, che ha in mano il caso, archivierà tutto. E il governatore, per tutta risposta, ha inviato gli atti - la relazione degli ispettori dei Beni culturali - alla procura di Palermo. Insomma, lei non va via e lui la denuncia.

L'incredibile storia, raccontata da Repubblica, ha creato un vespaio. «Se i pm ravvisassero gli elementi per portare avanti un'inchiesta- ha detto Crocetta - non potrei più esimermi dal rimuoverla. Ma io, se fossi in lei, mi sarei già dimesso». E poi ha lanciato l'altolà: «Sulla vicenda dell'assessore Sgarlata non permetterò strumentalizzazioni politiche, il governo ha le carte in regola. Trasmettendo gli atti alla Procura mi sono limitato a fare il mio dovere, impedendo che chiunque potesse speculare su questa vicenda». L'assessore dal canto suo, in una nota, ribadisce la sua innocenza e la pretestuosità delle accuse che le sono state mosse: «Rimettendomi serenamente al giudizio degli organi inquirenti - scrive - qualora contrariamente ad ogni logica e presupposto che a me oggi sfugge, dovessero risultare responsabilità dirette e personali non tarderò un minuto in più a rassegnare le mie dimissioni nelle mani del presidente, e ciò per difendere il mio onore e per rispetto dei siciliani».
A fianco dell'assessore Sgarlata, e contro Crocetta, si schierano i Verdi. E Crocetta è sempre più isolato. Già da settimane vanno avanti le polemiche dopo il flop del click day la selezione on line di giovani cui assegnare tirocini formativi naufragata miseramente nella disorganizzazione.

Al Parlamento siciliano sono state già depositate le mozioni contro la stessa Scilabra, che Crocetta difende contro tutto e contro tutti, e contro l'assessore all'Economia Roberto Agnello: E le mozioni di sfiducia che potrebbero essere votate non solo dal M5S ma anche da Forza Italia, Ncd, pure da qualche pezzo di Pd, che invoca da settimane il rimpasto di giunta. L'ala "cuperliana" potrebbe prendersi la rivincita e far saltare tutto: «La commedia del governo Crocetta - ha chiosato il deputato regionale del Pd Antonello Cracolici, il più illustre rappresentante dell'area, a proposito del caso Sgarlata - è ormai alla fine. Si è trasformata in una farsa. A questo punto è meglio chiuderla qui».

E Crocetta adesso, è sempre più in bilico.

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