Cronaca giudiziaria

Alessia Pifferi, lo sfogo della sorella: "Nelle lettere non c'è il tono di una persona pentita"

Alessia Pifferi vuole andare sulla tomba della figlia. Intervistata da Mattino Cinque News, la sorella Viviana si lascia andare a uno sfogo: "Come ha fatto a chiudere la porta con la bambina che la guardava andare via?"

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Alessia Pifferi ha chiesto di uscire dal carcere per andare sulla tomba di sua figlia. Una richiesta, presentata dalla difesa della Pifferi, che però è stata respinta dalla Corte d'Assise di Milano. Contrario, infatti, il parere dei pm Rosaria Stagnaro e Francesco De Tommasi, che non vedono nella domanda presentata dalla 37enne una pertinenza con l'ordinamento penitenziario.

Intanto si continua a discutere sul video dell'interrogatorio di Alessia Pifferi pubblicato di recente. Intervenuta a Mattino Cinque News, Viviana, la sorella della detenuta, torna a parlare delle lettere che la 37enne ha inviato a lei e alla madre. Lettere pregne di accuse.

"Non ha mai chiesto scusa"

Nonostante il dolore e lo choc provocati dalla tragica vicenda, Viviana ha deciso di costituirsi parte civile nel processo che vede imputata la propria sorella. Una scelta che ha portato anche a delle reazioni da parte della 37enne, che si ritiene tradita dalla famiglia.

"Io mi sento nel giusto", spiega Viviana a una inviata di Mattino Cinque News, "perché è mia nipote quella che è stata lasciata in casa a morire. Sicuramente però ci si sente male, perché accusi quella che è tua sorella. Sentire ancora raccontare particolari di quella settimana, e di come può essere stata quella bambina, non è descrivibile".

Un'agonia quella vissuta dalla piccola Diana. Una bimba che avrebbe dovuto essere messa al primo posto dalla propria madre, e che invece è stata abbandonata a se stessa. Raccapriccianti le dichiarazioni rilasciate dalla Pifferi ai carabinieri. "Andavo via venerdì sera e tornavo lunedì mattina. Mia figlia era a casa", e, ancora: "Quando andavo via le mettevo sempre due biberon di latte, quattro bottigliette d'acqua e due di tè deteinato". Come se una bambina di 18 mesi fosse in grado di autogestirsi.

Comprensibile la posizione della sorella di Alessia Pifferi, che malgrado le difficoltà emotive ha deciso di opporsi a un importante membro della sua famiglia per dare giustizia alla piccola Diana. A soffrire, fra l'altro, non è solo Viviana, ma anche la madre delle due sorelle, Maria Assandri, destinataria di un'animosa lettera scritta dalla Pifferi.

Alessia Pifferi non si è pentita

"Mia mamma con un peso pazzesco sul cuore, perché è una figlia che fa una cosa orrida alla sua nipote", rivela Viviana. "Io e Alessia non ci siamo mai parlate, assolutamente non penso che lo farò. È arrivata una lettera a me e a mia mamma. Una lettera in cui non chiede scusa, anzi, usa dei toni abbastanza pesanti".

Una lettera, in possesso del Giornale.it, in cui Alessia Pifferi si scaglia contro le sue due familiari, prendendosela in particolar modo contro la madre, rea di "averla sempre criticata e giudicata". "Non mi hai mai voluto bene, mi hai abbandonata", scrive la 37enne alla donna.

"Non è sicuramente il tono di una persona che ammette quello che ha fatto, e ammette di aver fatto male alla sua famiglia", commenta Viviana. "Dice che la maglietta che io porto (la maglietta con la foto di Diana, ndr) è tutta immagine, voglia di farsi vedere. Ha detto a mia mamma di vergognarsi, ma io non penso che mia mamma si debba vergognare, se non di averla aiutata troppo".

"Mi fa male il fatto che lei, invece di essere lì a pensare a quello che ha fatto", conclude Viviana, "pensa a dare addosso a noi. Questo mi fa capire che non cambia di una virgola. La bambina l'ha lasciata per andare a divertirsi. Io ho letto nell'interrogatorio che lei ha detto che più volte ha pensato che potesse succedere. Vorrei chiederle: 'Come hai fatto? Chiudere la porta con la bambina che ti guarda andare via... Come puoi, adesso, convivere con questo pensiero?'"

Nessuna uscita dal carcere

Stasera la notizia che Alessia Pifferi ha presentato richiesta per uscire dal carcere e andare sulla tomba della figlia Diana. La Corte d'Assise di Milano, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, ha deciso di respingere l'istanza, tenendo anche di conto del parere contrario dei giudici Rosaria Stagnaro e Francesco De Tommasi.

La richiesta della 37enne, infatti, non rientra tra le previste dall'ordinamento penitenziario.

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