Cronaca giudiziaria

"Eravamo a passeggio...". Ma la 13enne stuprata riconosce i tre egiziani

I quattro maggiorenni indagati per lo stupro di gruppo di Catania sono comparsi davanti al gip per la convalida del provvedimento restrittivo: uno di loro ha preferito non rispondere

"Eravamo a passeggio...". Ma la 13enne stuprata riconosce i tre egiziani

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"Eravamo a passeggio...". Ma la 13enne stuprata riconosce i tre egiziani

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Un dramma che ha scosso il Paese intero, una violenza efferata e crudele nei confronti di una ragazzina indifesa. I fatti sono tristemente noti: sabato sera a Catania, a Villa Bellini, una tredicenne è stata stuprata a turno da un branco di sette egiziani, tre dei quali minorenni. La vittima è stata aggredita mentre passeggiava insieme al fidanzato, anche lui minorenne, picchiato e immobilizzato. Nonostante il trauma subìto la giovanissima ha riconosciuto i presunti aggressori, che per il momento continuano a negare tutto: “Eravamo lì a passeggio, non abbiamo fatto nulla”. Ma ad incastrarli è proprio il racconto della tredicenne.

Ospiti del centro migranti, i quattro egiziani maggiorenni sono comparsi davanti al gip per la convalida del provvedimento restrittivo. Uno di loro ha preferito non rispondere al giudice, mentre la linea degli altri tre è la stessa: non avrebbero preso parte agli abusi sulla tredicenne, ma si sarebbero trovati per caso ad assistere alla terribile violenza. Come evidenziato dal Corriere della Sera, il giudice non ha ancora deciso, probabilmente lo farà tra lunedì e martedì, mentre è tuttora in corso l’udienza di convalida dei fermi degli altri tre indagati minorenni, comparsi davanti al giudice dei minori.

Tornando al racconto degli egiziani maggiorenni, la Procura di Catania ha depositato altri atti che confermerebbero gli indizi a loro carico. Tre di loro sono stati riconosciuti dalla tredicenne nel corso di due confronti all’americana (il testimone deve riconoscere l'indiziato individuandolo tra altre persone di aspetto fisico simile), mentre gli altri li avrebbe riconosciuti il fidanzato. Al momento le accuse nei confronti degli indagati sono di violenza sessuale di gruppo aggravata e violenza privata.

Il racconto della vittima è straziante, a testimonianza della ferocia dei suoi aggressori. "Ero terrorizzata, impanicata", il racconto ai carabinieri: mentre in due la violentavano - un maggiorenne e un minorenne - gli altri guardavano la scena e tenevano immobilizzato il fidanzato. Solo in un secondo momento, dopo lunghi interminabili minuti, la tredicenne è riuscita a liberarsi e a scappare via in cerca di aiuto: "Dicevo ‘smettila! Basta! Smettila’", il suo dolore. Ricordiamo che le accuse a carico dei sospettati sono state confermate dalle analisi scientifiche: sugli indumenti della vittima sono state rinvenute tracce biologiche di tre individui.

I carabinieri del Ris hanno messo a confronto i Dna di vittima e indagati con quelli estratti dai reperti, confermando che uno corrispondeva a quello della tredicenne e gli altri a due degli accusati.

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