Cronaca giudiziaria

I collettivi insultano i poliziotti, ma per il giudice "non è reato"

Quattro esponenti dei collettivi studenteschi di Firenze erano finiti a processo per manifestazione non autorizzata ed oltraggio a pubblico ufficiale, dopo aver insultato i poliziotti. Ma nelle scorse ore, il giudice li ha a quanto pare assolti perché "il fatto non costituisce reato"

"Non è reato". E il giudice assolve gli esponenti dei collettivi che insultarono i poliziotti

Ascolta ora: ""Non è reato". E il giudice assolve gli esponenti dei collettivi che insultarono i poliziotti"

"Non è reato". E il giudice assolve gli esponenti dei collettivi che insultarono i poliziotti

00:00 / 00:00
100 %

Insultarono gli esponenti delle forze dell'ordine a più riprese, nel corso di una manifestazione svoltasi ormai un quadriennio fa. Alla luce di tutto ciò, erano quindi finiti a processo. E proprio nelle scorse ore, il giudice si è espresso: tutti assolti, in quanto "il fatto non costituisce reato". Protagonisti della vicenda che arriva da Firenze sono quattro giovani membri dei collettivi studenteschi dell'area fiorentina, finiti sul banco degli imputati con l'accusa di aver oltraggiato i poliziotti. Stando a quanto riportato stamattina dal quotidiano Il Tirreno, i fatti risalgono come detto a circa quattro anni fa: era infatti il novembre del 2019 quando il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli venne invitato dal polo delle scienze sociali di Novoli a tenere un discorso nell'ambito del corso universitario "Theories and practices of lobbying", valido per la magistrale in Relazioni internazionali.

L'arrivo dell'onorevole (originario peraltro proprio del capoluogo della Toscana) non passò inosservato: alcuni giovani studenti gravitanti nel mondo dei collettivi universitari lo accolsero infatti con striscioni offensivi che ne contestavano la presenza e furono tenuti a distanza dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. E in quell'occasione, stando all'accusa, volarono anche numerosi insulti nei confronti degli agenti: i manifestanti li presero a male parole, accusandoli tra l'altro di "difendere i fascisti e gli stupratori". Seguirono momenti di tensione palpabile, con alcuni dei ragazzi vicini all'estrema sinistra giovanile che sembravano inoltre cercare lo scontro fisico con la polizia. Il peggio fu tuttavia scongiurato, con il senno di poi: l'iniziativa, proprio grazie alla massiccia presenza della forze dell'ordine impegnate a presidiare la zona, si svolse a conti fatti senza particolari problemi di ordine pubblico.

Ma non senza strascichi giudiziari a quanto pare, culminati in un decreto di citazione diretta a giudizio: i quattro giovani individuati furono sostanzialmente ritenuti i leader della protesta (nonché fra i più attivi nello scagliarsi verbalmente contro le forze dell'ordine) ed accusati di manifestazione non autorizzata e oltraggio e pubblico ufficiale. La difesa avrebbe impostato la propria tesi sul fatto che l'atteggiamento dei ragazzi, per quanto decisamente sopra le righe, rappresentasse "un legittimo esercizio del diritto di critica nei confronti dell'operato delle forze dell'ordine". Istanza che è probabilmente stata accolta, anche se le motivazioni della sentenza saranno rese note solamente nei prossimi giorni. Il tribunale di Firenze non avrebbe in sostanza smentito la ricostruzione dei fatti effettuata dagli inquirenti, giudicandola verosimile.

Ma pur confermando in soldoni la dinamica dell'episodio, ha stabilito l'assoluzione per tutti e quattro gli imputati.

Commenti