Cronaca giudiziaria

Processo "Mensa dei poveri", Lara Comi condannata a 4 anni e 2 mesi

L'inchiesta vedeva imputati politici e imprenditori per un giro di tangenti. Assolti l'ex consigliere comunale milanese Pietro Tatarella, l'ex consigliere regionale lombardo Fabio Altitonante perché il fatto non sussiste

Processo "Mensa dei poveri", Lara Comi condannata a 4 anni e 2 mesi

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Il Tribunale di Milano ha condannato a quattro anni e 2 mesi l'europarlamentare di Forza Italia Lara Comi nell'ambito dell'inchiesta "Mensa dei poveri", che vede imputati politici e imprenditori per un presunto giro di tangenti. Finita agli arresti domiciliari – poi revocati – nel novembre del 2019 per corruzione, false fatture e truffa ai danni dell'Unione europea per circa 500 mila euro per i corsi di formazione dei dipendenti di Afol, agenzia per la formazione, orientamento e lavoro, la politica è tra gli undici imputati del maxi-processo milanese. Altri 50, invece, sono stati assolti perché “il fatto non sussiste”.

"È una sentenza che lascia perplessi, è incomprensibile aspettiamo di leggere le motivazioni" è il commento in aula del difensore Gian Piero Biancolella. "Non commento, parlerò a tempo debito, continuerò a difendermi" è invece la reazione della Comi. La Procura di Milano aveva ridotto la propria richiesta di condanna da cinque anni e mezzo a 4 anni e 2 mesi per la derubricazione del reato di corruzione contestato ai tre imputati: l'aggravante di aver commesso il fatto in qualità di pubblico ufficiale va riqualificata in incaricato di pubblico servizio. I giudici hanno anche disposto l'interdizione dai pubblici uffici e l'incapacità di trattare con la pubblica amministrazione per 5 anni, confiscando la somma di 28.700 euro.

La condanna più pesante è per l’imprenditore Daniele Alfonso a sei anni e 6 mesi. Un anno e 1 mese per l’ex deputato azzurro Diego Sozzani, 1 anno e 4 mesi invece per il giornalista Andrea Aliverti imputato nell'inchiesta sul presunto "sistema" di mazzette, appalti, nomine pilotate e finanziamenti illeciti in Lombardia, che vedeva al centro l'ex coordinatore di Forza Italia a Varese Nino Caianiello, presunto "burattinaio del sistema" e che nell'ottobre del 2021 ha patteggiato una pena a 4 anni e 10 mesi. I giudici hanno condannato anche Giuseppe Zingale, ex dg di Afol Metropolitana, a 2 anni, Maria Teresa Bergamaschi, legale civilista ligure e amica di Comi, a 6 mesi, - entrambi in concorso con la Comi - Carmine Gorrasi, ex consigliere comunale di Busto Arsizio (Varese) ed ex segretario provinciale di Forza Italia, a 2 anni e Giuseppe Ferrari a 2 anni e mezzo di reclusione.

Tra gli assolti ci sono l'ex consigliere comunale ed ex vicecoordinatore lombardo di Forza Italia, Pietro Tatarella, l'ex consigliere regionale lombardo Fabio Altitonante, il suo coindagato Luigi Patimo, il patron della catena dei supermercati Tigros Paolo Orrigoni con la stessa società e Mauro De Cillis, ex responsabile operativo di Amsa. Assolto, in linea con la richiesta della Procura, anche Andrea Cassani, ex sindaco di Gallarate.

Le motivazioni del Tribunale saranno depositate entro 90 giorni.

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